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nella nostra storia dei Tre Moschettieri, 6enza mai aver avuto l'occasione di metterla in scena, passava ancora per bellissima donna. Infatti, sebbene a quest'epoca avesse già 44 o 45 anni, appena ne dimostrava 38 o 39 ; aveva sempre i suoi bei capelli biondi, i suoi grandi occhi vivi ed intelligenti, aperti tante volte all'intrigo, e spesso chiusi dall'amore, e la 6ua statura da^ ninfa faceva sì che quando la si vedeva per di dietro sembrava sempre essere la giovinetta che saltava con Anna d'Austria quel fossato delle Tuileries che privò, nel 1683, la corona di Francia d'un erede.
Del resto era sempre la stessa creatura pazzerella che ha gettato sui suoi amori una tale impronta di originalità, che i suoi amori hanno quasi resa illustre la sua famiglia.
Era dessa in un piccolo gabinetto la cui finestra guardava in giardino. Quel gabinetto, secondo la moda che aveva fatto venire madama di Rambouillet addobbando il suo palazzo, era tappezzato d'una specie di damasco turchino a fiori di rose ed a fogliami d'oro. V'era molta civetteria per una donna dell'età di madama di Chevreuse nel rimanere in simile gabinetto, e sopratutto nella posa in cui v'era in quel momento, vale a dire sdraiata sopra un let-tuccio col capo appoggiato alla tappezzeria. Aveva in mano un libro semi-aperto, ed un cuscino le sosteneva il braccio che teneva il libro.
All'annunzio dello staffiere si sollevò un poco e sporse curiosamente la testa.
Comparve Athos. Era vestito di velluto violetto con passamanerie simili; le fibbie erano d'argento brunito, il suo mantello non aveva alcun ornamento d'oro, ed una semplice piuma pavonazza inviluppava il suo cappello nero.
Aveva ai piedi stivali di cuoio nero, e dal cinturino inverniciato pendeva quella spada dalla magnifica impugnatura che Porthos aveva così spesso ammirata nella contrada Férou, ma che Athos non aveva mai voluto prestargli. Splendidi merletti formavano il collo rovesciato dalla sua camicia; altri merletti ricadevano pure 6ul rovescio degli stivali.
Vi era in tutta la persona di colui che si era annunziato sotto un nome perfettamente ignoto a madama di Chevreuse una tal'aria di gentiluomo d'alto rango, che ella si alzò a sedere e gli fece graziosamente segno di prendere una sedia vicino ad essa. Athos s'inchinò ed obbedì.