Stai consultando: 'Venti anni dopo (volume 1) ', Alessandro Dumas (padre)

   

Pagina (192/271)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina      Pagina


Pagina (192/271)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina




Venti anni dopo (volume 1)

Alessandro Dumas (padre)
Fratelli Teves Editori Milano, 1929, pagine 264

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

Aderisci al progetto!

   
[Progetto OCR]




[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   — 186 —
   I due viaggiatori si fermarono in contrada del Vieux-Colombier, all'insegna della Volpe verde. Athos conosceva da lungo tempo quell'albergo. Vi era stato cento volte co' suoi amici, ma da vent'anni v'erano successi molti cambiamenti nell'albergo, incominciando da quello dei padroni.
   I viaggiatori affidarono i loro cavalli nelle mani degli stallieri, e siccome erano animali di nobil razza, raccomandarono che se ne avesse la maggior cura, che non si desse loro che paglia ed avena, e si lavassero loro il petto e le gambe con del vino tiepido. In quella giornata avevano fatto venti leghe. Quindi s'erano prima di tutto occupati dei loro cavalli, come dovevano fare veri cavalieri, e chiesero in seguito due stanze per essi.
   — Andate ad abbigliarvi, Raoul, — gli disse Athos; — vi debbo presentare a qualcheduno.
   — Oggi, signore? — chiese il giovine.
   — Fra una mezz'ora.
   II giovine salutò. Forse, meno infaticabile di Athos che pareva di ferro, avrebbe preferito un bagno nella Senna, di cui aveva tanto udito parlare, e che si immaginava di trovare inferiore alla Loira; ma il conte de La Fere aveva chiamato, perciò non pensò che ad ubbidire.
   — A proposito, — disse Athos, — abbigliatevi diligentemente, Raoul; voglio che vi si trovi bello.
   — Spero, signore, — rispose il giovine sorridendo, — che non si tratterà punto di matrimonio. Sapete i miei impegni con Luigia.
   Athos sorrise a sua volta, e soggiunse :
   — No, siate tranquillo : sebbene sia una donna la persona alla quale vi devo presentare.
   — Una donna? — domandò Raoul.
   — Sì, e desidero anche che l'amiate.
   Il giovane osservò il conte con una certa inquietudine, ma al sorridere di Athos fu subito riassicurato.
   — Che età ha? — chiese il visconte di Bragelonne.
   — Mio caro Raoul, imparate una volta per sempre, — disse Athos, — che questa domanda non si deve mai fare. Quando voi potete leggere l'età sul viso d'una, donna, è inutile che gliela domandiate; quando non sapete farlo più, è indiscreto.
   — È bella?
   — Sedici anni fa, essa era considerata non solo la più bella ma anche la più graziosa donna di Francia.
   Questa risposta riassicurò completamente il visconte.