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— No, ho pensato che poteva esserci utile. Eccola.
Ed il duca prese la palla di sotto al capezzale e la presentò a Grimaud.
Grimaud sorrise compiaciuto.
— Ebbene? — domandò il duca.
— Ebbene! monsignore, — disse Grimaud, — torno a cucire la carta nella palla e giocando la manderete nel fossato.
— Non ci sarà pericolo che vada perduta?
— Siate tranquillo,, monsignore, vi sarà qualcuno per
raccoglierla.
— Un giardiniere? — domandò il duca.
Grimaud fece segno di sì.
— Lo stesso di ieri?
Grimaud ripetè il segnale.
— Allora, il conte di Rochefort?
Grimaud fece tre volte segno di sì.
— Ma dammi almeno qualche particolare sul modo col quale dobbiamo fuggire.
— Ciò m'è vietato, prima del momento dell'esecuzione.
— Chi sono coloro che m'aspettano dall'altra parte del fossato ?
— Non ne so nulla, monsignore.
-— Dimmi almeno che cosa conterrà quel famoso pasticcio se non vuoi che diventi matto.
— Monsignore, — disse Grimaud, — conterrà due pugnali, una corda a nodi ed un poire d'angoisse 1).
— Bene, comprendo.
— Monsignore vede bene che vi sarà il necessario per tutti.
— Prenderemo per noi i pugnali e la corda, — disse il duca.
— E faremo mangiare la pera a La Ramée, — rispose Grimaud, — acciò non possa gridare.
— Mio caro Grimaud, — soggiunse il duca, — tu parli poco, ma quando parli, debbo renderti giustizia, parli come un libro d'oro.
1) La « poire d'angoisse » era nn bavaglio perfezionato; aveva la forma d'una pera, si cacciava in bocca, con l'aiuto di una molla si dilatava in modo da distendere le mascelle uella loro massima estensione.