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Venti anni dopo (volume 1)

Alessandro Dumas (padre)
Fratelli Teves Editori Milano, 1929, pagine 264

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   — 182 --
   — Ali ! — esclamò il principe ; — e di che sarà composta ? Udiamo, mio caro maggiordomo.
   _ Monsignore ha promesso di rimettersi interamente
   a me.
   __Vi sarà il pasticcio?
   — Lo credo bene ! e grosso come una torre.
   ¦— Fatto dal successore di papà Martello?
   — L'ho comandato.
   — E gli dicesti che era per me?
   — Gliel'ho detto.
   — Ed ha risposto?...
   — Che farà il meglio che potrà per accontentare Vostra Altezza.
   — Alla buon'ora! — esclamò il duca, strofinandosi le mani.
   — Diavolo, monsignore, — disse La Ramée, — come abboccate alla -ghiottoneria ! in cinque anni non vi ho mai veduto così allegro come in questo momento.
   Il duca s'accorse di non esser stato bastantemente padrone di sè stesso; ma in quel punto, Grimaud, come se fosse stato in ascolto alla porta ed avesse compreso che era urgente una distrazione alle idee di La Ramée, entrò e fece segno a La Ramée di aver qualcosa a dirgli.
   La Ramée si avvicinò a Grimaud, che gli parlò sottovoce. Il duca, frattanto, si era rimesso.
   — Ho già proibito a quest'uomo, — diss'egli, — di presentarsi qui senza mio permesso.
   — Monsignore, — disse La Ramée, — bisogna perdonargli, poiché sono io cheJ'ho mandato.
   — E perchè l'avete mandato, quando sapete che non mi garba ?
   — Monsignore si rammenterà ciò che è stato convenuto, —disse La Ramée, — e che egli devo servire quella famosa cena.
   — No, ma avevo dimenticato Grimaud.
   — Monsignore sa bene che non vi può esser cena senza di lui.
   — Via, via ! fate come volete.
   — Avvicinatevi, mio giovine, — disse La Ramée, — ed ascoltate bene ciò che sto per dirvi.
   Grimaud si avvicinò col volto rabbuiato. La Ramée continuò :
   - Monsignore mi fa l'onore d'invitarmi domani a cena con lui.