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sticcio. Quali amici l'aspetta varia? Aveva ancora degli amici dopo cinque anni di prigione? In quel caso era un principe molto privilegiato.
Egli obliava che oltre ai suoi amici, cosa molto più straordinaria, una donna si era ricordata di lui; è vero che forse non le era rimasta scrupolosamente fedele, ma essa non l'aveva dimenticato, ed era già molto.
Vi era quindi cagione più che non ne occorresse per dare delle preoccupazioni al duca; così accadde degli scacchi come del gioco della palla: il signor di Beaufort fece errori sopra errori, e l'ufficiale lo battè a sua volta la sera, come l'aveva vinto quel mattino La Ramée.
Ma quelle sconfitte successive avevano avuto un vantaggio: cioè di distrarre il principe sino alle otto di sera; erano sempre tre ore guadagnate; poi veniva la notte, e con la notte, il sonno.
Il duca, perciò, pensava di meno : ma il sonno è una divinità molto capricciosa, ed è proprio quando lo si invoca che si fa aspettare. Il duca l'attese sino a mezzanotte, girandosi e rivoltandosi sui materassi come San Lorenzo sulla graticola. Finalmente s'addormentò.
Ma allo spuntar del giorno si svegliò: aveva avuto dei sogni fantastici ; gli erano cresciute delle ali, egli aveva voluto allora, naturalissimamente fuggire, e a bella prima le ali l'avevano perfettamente sostenuto; ma, arrivato ad una certa altezza, quello strano appoggio gli era mancato d'un tratto, le sue ali s'erano infrante, e gli era sembrato di precipitare negli abissi senza fondo; e s'era svegliato colla fronte coperta di sudore e affranto come se realmente avesse subito una caduta aerea.
Allora s'era addormentato per vagare di nuovo in un dedalo di sogni gli uni più insensati degli altri; appena i suoi occhi si erano chiusi, la sua mente tesa verso un solo scopo, la sua evasione, ricominciava a tentar tale fuga.
Allora la cosa cambiava: si era trovato un passaggio sotterraneo che doveva condurlo fuori di Vincennes, si era impegnato in quel passaggio, e Grimaud camminava innanzi, colla lanterna alla mano; ma un po' alla volta il passaggio si restringeva e tuttavia il duca continuava il suo cammino; finalmente il sotterraneo diveniva così stretto, che il fuggitivo tentava inutilmente d'andar più lontano : le pareti della muraglia si rinchiudevano e lo comprimevano; egli faceva sforzi inauditi per avanzare, la cosa era impossibile; eppure egli vedeva da lontano Gri-