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Un Figlio del Sole

Jack London
Bietti Milano, 1931, pagine 316

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   JACK LONDON
   Nel silenzio, il rumore dei frangenti si era fatto un rimbombo. Si sentiva come il mugghio incessante del tuono.
   — Il mare incomincia a farsi grosso, — disse qualcuno; quasi tutti si affacciarono alle finestre.
   Attraverso gli alberi di cocco gli sguardi fissavano il mare. Una serie regolare di gonfie montagne d'acqua liscia si rovesciava sulla riva corallina. Per alcuni minuti tutti mirarono la strana scena e commentarono sottovoce; bastarono i pochi minuti a lasciar notare che le onde aumentavano di volume. Era paralizzante vedere un mare in moto tempestoso mentre l'aria era immobile; tanto vero che le voci si abbassarono come impressionate. Il vecchio Parlay li scosse colla sua vocetta stridula.
   — C'è tempo ancora per mettersi in mare, bravi marinai. Potete ancora attraversare la laguna colle vostre imbarcazioni.
   — Non c'è da preoccuparsi, caro vecchio, — disse Darling, il pilota della « Cactus », un giovanottone di venticinque anni. — La burrasca viene dal sud e sta passando. Non ce ne accorgeremo neanche.
   Un senso di sollievo si diffuse per la stanza. Le conversazioni ripresero, e le voci