Stai consultando: 'Un Figlio del Sole ', Jack London

   

Pagina (287/320)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina      Pagina


Pagina (287/320)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina




Un Figlio del Sole

Jack London
Bietti Milano, 1931, pagine 316

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

Aderisci al progetto!

   
[Progetto OCR]




[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   Ufo FIGLIO DEL SOLE
   287
   stra faccia non mi è familiare. Siete nuovo dell'isola, vero?
   — E' il capitano Robinson della « Roberta », — disse Grief presentandolo.
   Nel frattempo Mulhall aveva fatto la conoscenza di Peter Gee. — Non avrei mai immaginato che vi fossero tante perle al mondo, — disse Mulhall.
   — E nemmeno io ne ho mai viste tante insieme allo stesso momento, — aggiunse Peter Gee.
   — Quanto ritenete che valgano?
   — Dalle cinquanta alle sessanta mila sterline, per noi commercianti però. A Parigi... — Fece una smorfia per esprimere l'immensità del valore.
   Mulhall si forbì fronte e occhi. Tutti sudavano e respiravano a fatica. Non essendovi ghiaccio nelle bevande che venivano servite, le bevevano tiepide.
   — Sì, sì, — Parlay riprese. — Molti morti sono qui presenti in queste perle. Io le conosco una per una. Guardate quelle tre? Identiche, non è vero? Un palombaro dell'Isola Orientale me le procurò in una settimana. La settimana successiva, un pescecane lo afferrò per un braccio e glielo strappò; morì di avvelenamento del sangue. E quella grossa