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Un Figlio del Sole

Jack London
Bietti Milano, 1931, pagine 316

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Ufo FIGLIO DEL SOLE
   283
   tutte le faccie e l'oppressione era generale.
   — Ecco il vento di nuovo: su! vele di bompresso ;
   I kanaka balzarono all'ordine del capitano, e per cinque minuti la goletta corse nel passaggio sopravanzando la corrente. Di nuovo la brezza s'arrestò, imponendo una nuova manovra di vele.
   —- Ecco il Nuhiva, — disse Grief. — Fa ben andare le macchine.
   — Pronti? — domandò il capitano al macchinista, un meticcio portoghese, che sporgeva con testa e spalle dal finestruolo della cabina e si asciugava il sudore con uno strofinaccio unto d'olio.
   — Certo, — egli rispose.
   — Allora lasciate andare.
   II macchinista scomparve nella sua tana e la macchina tossì e sputò a scosse, sembrò sforzarsi, ma non potè tenersi in testa. Il bastimento passò avanti. C'erano su coperta solo marinai di colore, e il timoniere fece un largo gesto colla mano, parte di saluto, parte di dileggio.
   — Quello è Narii Herring, — disse Grief a Mulhall. — Quel pezzo d'uomo alla ruota,' il più vigoroso e spregiudicato furfante delle Paumotus.