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Un Figlio del Sole

Jack London
Bietti Milano, 1931, pagine 316

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   JACK LONDON
   in ottima salute. Si ritirano da certi affari per lasciarli fare a lui. E' una bella fortuna per Narii. Io, siccome non ho debiti verso nessuno, se anche mi pigliassi un accidente, tutti mi lascerebbero morire volentieri; nessuno ci perderebbe. Invece per Narii andrebbero nel fuoco: c'è troppo danaro vincolato da lui, e andrebbero all'inferno per lui; non mancherebbero di condurlo a casa loro e curarlo come un fratello. Credetemi: il pagare i debiti è da minchione.
   —- E che centra qui questo Narii? — chiese un po' contrariato l'inglese. Poi rivolgendosi a Grief: — Vorreste raccontarmi la storia delle perle un po' ordinatamente?
   — Coli'aiuto degli altri forse ci riuscirò, — rispose Grief.
   — Il vecchio Parlay è un carattere. Da quanto ho visto di lui è un po' pazzo. Egli è di origine francese : mi disse una volta che era di Parigi : il suo accento è parigino difatti. Facendo il commerciante capitò a Hiki-hoho. E fece il commerciante quando lo si faceva sul serio. Su queste isole c'erano circa cento miseri Paumotani. Egli sposò la regina, usanze di questi posti, la quale, quando morì, lo lasciò padrone di tutto. Vi fu una epidemia che spazzò via tutti, meno una doz-