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Un Figlio del Sole

Jack London
Bietti Milano, 1931, pagine 316

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   JACK LONDON
   beri. Nessuno alzò la mano su lui; anzi, i suoi tormentatori si ritiravano, però lo seguivano ostinatamente e il maiale volava appena uno poteva raccattarlo.
   Quando la caccia cessò lungo il viale principale, Grief condusse i commercianti al tesoro reale e prima di sera tutte le banconote di Fitu-Iva erano state riscattate con metallo.
   Vili.
   Nel dolce fresco del crepuscolo un uomo remava allontanandosi da un folto di un bosco e avvicinandosi al « Cantani ». In una barcaccia sconnessa e fuori d'uso, quell'uomo remava lentamente, interrompendosi spesso per riposare. I marinai kanaki sghignazzavano volgarmente, mentre egli si avvicinava e con grande stento si aggrappava alla ringhiera e saliva a bordo. Era lacero, sudicio, mezzo intontito.
   — Potrei dirvi una parola, signor Grief? — chiese tristemente e con umiltà.
   — Sedete il più lontano possibile, — rispose Grief.
   Oprnelius si sedette sulla ringhiera e si prese la testa fra le mani.