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Un Figlio del Sole

Jack London
Bietti Milano, 1931, pagine 316

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   JACK LOtflJOS
   — E' ben chiaro!
   — Vedete? Egli stesso lo ammette, -f, Deasy trionfava. — Egli non fa differenza: non c'è differenza: è danaro autentico.
   Intanto Grief bisbigliava nell'orecchio di Geremia, il quale accennò a parlare.
   — E' però notissimo a tutti che il Governo Inglese è sempre disposto a cambiare questa carta contro la moneta metallica.
   Questa asserzione completò la vittoria di Deasy, il quale spiegò una banconota di Eitu-Iva dicendo:
   — Non è forse scritto questo anche qui?
   Grief bisbigliò di nuovo.
   — Che Fitu-Iva pagherà con danaro in metallo? — chiese Geremia.
   — E' scritto precisamente così.
   Per la terza volta Grief suggerì.
   — A richiesta? — domandò Geremia.
   — A richiesta, — affermò Cornelius.
   — Allora io domando danaro metallico subito, — disse Geremia, estraendo un pacco di biglietti dalla tasca della cintola.
   Cornelius misurò il pacco con rapido calcolo mentale,
   — Benissimo, disse. — Io darò la moneta subito. Quanto?
   ¦— Così noi vediamo funzionare il siste-