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Un Figlio del Sole

Jack London
Bietti Milano, 1931, pagine 316

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   JACK LON0ÓN
   spumante sceltissimo — disse Grief allettante.
   Cornelius si irrigidì e si fece dignitoso e impettito.
   — Le cose stanno diversamente, signor Grief. Io sono Fulualea adesso. Non se ne parla più del passato. Per grazia di Sua Maestà il Re Tulifau, ora sono cancelliere dello scacchiere e giudice supremo, eccetto in certi momenti in cui il re preferisce giuocare lui colle bilancie della giustizia.
   Grief diede un piccolo fischio di stupore ammirativo.
   — E siete adesso « Penne di sole » ?
   — Preferisco il nome autentico, cioè Fulualea, se non vi dispiace. Non dimenticando i vecchi tempi, sono dolentissimo di dovervi dare brutte notizie. Voi dovrete pagare le tasse d'importazione come ogni altro commerciante, cioè tutta quella categoria che ha solo l'intento di spogliare i poveri e buoni polinesiani delle isole corallifere. Poi, che volevo dire? Ah, ecco. Voi avete violato i regolamenti. Siete entrato nel porto di Fitu-Iva di sera senza i lumi regolamentari. Non interrompetemi. Vi ho visto coi miei occhi. Per questa infrazione vi multo di cinque sterline. Avete del gin? E' una mancanza