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Un Figlio del Sole

Jack London
Bietti Milano, 1931, pagine 316

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   un figlio del sole
   233
   II.
   La goletta di Grief, il « Cantarli », aveva oltrepassato le rocche Pillar due ore prima e penetrava nel porto al soffio di una brezza che non aumentava di forza. Era una sera fresca e senza stelle e la ciurma se ne stava a poppa in attesa che con quel passo di lumaca si arrivasse all'ancoraggio. Willie Smee, nostromo, uscì dalla cabina ammirevole nel suo vestito da spiaggia. Il sotto-pilota ammirò la sua camicia di finissima seta bianca e fece una smorfia di alto apprezzamento.
   — Si balla questa sera, mi pare, — osservò Grief.
   — No, — disse il sotto-pilota, — Willie va da Taitua.. Ne è innamorato.
   — State fresco, — esclamò il nostromo.
   — Allora è lei che è innamorata di voi, il che è lo stesso, — continuò il sotto-pilota, — e prima che abbiate passato mezz'ora a terra avrete un fiore dietro l'orecchio, una corona in testa e il braccio attorno alla vita di Taitua.