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Un Figlio del Sole

Jack London
Bietti Milano, 1931, pagine 316

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   JACK LON0ÓN
   — Altra partita, disse. — Non abbiamo detto quante partite avremmo fatto, e voi non potete abbandonarmi perdente. Via!
   Grief mescolò e passò le carte per il taglio.
   — Giuochiamo di mille dollari, — disse Deacon, quando ebbe perduto la seconda partita. — E quando i mille furono andati per la stessa strada dei cinquecento, egli propose di giuocare per duemila.
   — Quel raddoppiare non va, — Mac Murtrey ammonì, prendendosi una guardata furente da Deacon. Ma il gerente persistette. — Vi ripeto che è pazzesco giuocare così.
   — Non sto giuocando con voi, — disse Deacon con viso minaccioso. Poi rivolgendosi a Grief: — Ne ho perduti duemila con voi. Volete giuocare per duemila?
   Grief acconsentì; la quarta partita cominciò, e Deacon vinse. Nessuno approvava in teoria questo sistema di giuoco. Benché avesse perduto tre partite su quattro, Deacon non aveva perduto danaro. Raddoppiando sempre, con concetto puerile, a lungo andare doveva pure ritornare pari, alla prima vincita.
   Egli lasciò ora intravvedere il desiderio