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Un Figlio del Sole

Jack London
Bietti Milano, 1931, pagine 316

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   JACK LONDON
   La burrasca toccava l'apice e sotto le proprie piccole vele il « Willi-Waw » procedeva fra i marosi. Nuovamente i due uomini si portarono avanti, cercando invano di scrutare attraverso lo scroscio obliquo della piog già.
   — Siamo a posto, — esclamò Griffiths. — Questa pioggia non durerà. Possiamo mantenere questa rotta finché scorgiamo i fari, gettando l'àncora a tredici tese. Fareste meglio ad oltrepassare le quarantacinque, in una notte come questa. Poi applicate le custodie alla vela maestra; ma non serviranno.
   Mezz'ora più tardi, il suo sguardo stanco scorse, con gioia, il bagliore di due fari.
   — Eccoli, Jacobsen. Prenderò io il timone. Calate le vele di straglio anteriori e aiutate a mollare. Fate saltare i negri.
   A poppa, con le razze della ruota in mano, Griffiths tenne la rotta sino a che i fari furono paralleli alla tartana, poi, bruscamente, virò e si diresse in quella direzione. Udiva il frastuono, il ruggito dei marosi, che sembravano venire da lontano; ritenne d'essere vicino a Gabera.
   Ad un tratto, udì il grido d'allarme del comandante in seconda e stava sforzando la