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Un Figlio del Sole

Jack London
Bietti Milano, 1931, pagine 316

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   UN FIGLIO DEL SOLE
   39
   manḍ. — Avete capito? Altrimenti vi taglio quella maledetta testa eli negro!
   Ritorṇ a raggiungere l'altro, mentre le nubi si addensavano nuovamente, offuscando il luccichio delle stelle d'un leggero velo , il vento si levava ancora una volta, preannunciando la burrasca.
   — Attento alla vela maestra! — griḍ Griffiths all'orecchio del pilota, osservando nello stesso tempo il corso della tartana, che accelerava col parapetto sottovento sommerso, mentr'egli misurava la forza del vento in attesa di sentirlo affievolire.
   Intanto la tepida acqua marina, cosparsa qua e là di minuscoli globuli fosforescenti, gli batteva sulle caviglie e le ginocchia. Il vento urlava sempre più, trovando un'aspra eco fra le vele e le sartie mentre il « Wil-li-Waw » beccheggiava.
   — Giù la randa! — griḍ Griffiths, balzandoJ alla rizza, cacciando via il negro e dando un rapido giro alla ruota.
   Jacobsen intanto alla drizza di prua, faceva altrettanto. La grande vela si abbattè ed i negri, gridando e strillando, vi si gettarono sopra. Il comandante in seconda, avendone scoperto uno nascosto nell'oscurità, gli battè le nocche serrate sul viso, spingendolo al lavoro. -