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Un Figlio del Sole

Jack London
Bietti Milano, 1931, pagine 316

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   36 JACK LONDON
   Denby prese posto a poppa ; Grief, dietro agli altri, al parapetto.
   — Pregate di avere una notte buia, capitano, — diss'egli.
   — L'avrete, — rispose il capitano Ward
   — Non c'è luna e quindi non si vedrà nemmeno il cielo, che del resto sarà un pochino coperto.
   Questa previsione fece sorridere di gioia il viso di Grief, che saltò giù accanto al nostromo.
   — Allentate! — comandò il cap. Ward.
   — Spiegate la vela! Regolate la barra! Così! Là! Questa è la rotta!
   Il « Meraviglia » filò a gonfie vele e iniziò il giro della punta verso Gabera, mentre la baleniera, a sei remi e pilotata da Grief, si dirigeva verso la spiaggia. Con rara perizia s'insinuava negli stretti tortuosi, fra cui nessun battello, all'infuori d'una baleniera, avrebbe potuto penetrare, finché, verso il mare, si mostrarono i banchi e gli isolotti, ed egli prese allora terra con i suoi uomini sulla cheta spiaggia, dall'acqua increspata.
   L'ora seguente fu molto attiva; chè, fra i selvatici alberi di cocco e la boscaglia della giungla, Grief scelse gli alberi adatti alla bisogna.