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Un Figlio del Sole

Jack London
Bietti Milano, 1931, pagine 316

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   UN FIGLIO DEL SOLE 31
   si d'oro e inghirlandate di fiori, ad un tempo semi-bimbi e semi-dei; e persino gli ululanti selvaggi della Melanesia, cacciatori di teste e antropofaghi, mezzo diavoli e mezzo bestie.
   Favorito figlio del sole, per mera esuberanza e semplice gioia della vita, lui, l'uomo dai molti milioni, non potè fare a meno di misurarsi con Harrison J. Griffiths per una minuscola somma. Il suo capriccio, il desiderio di mostrare il proprio io, il calor del sole scorrente nelle sue vene, un giuoco, uno scherzo lo avevano spinto a questo cozzo, tenendo in non cale la propria esistenza.
   IV.
   Le prime ore del mattino trovarono il « Meraviglia » orientato nella direzione del vento sulla costa di Guadalcanar. Procedeva pigro sull'acqua, sotto il debole respiro di quella brezza di terra. A oriente, potenti masse di nuvole promettevano un rinnovo degli alisei sud-orientali, accompagnati da veementi folate e spruzzi di pioggia. Sulla costa, in direzione del vento, sul medesimo percorso del « Meraviglia », si scorgeva una piccola tartana. Non era però la « Willi-