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Un Figlio del Sole

Jack London
Bietti Milano, 1931, pagine 316

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   JACK LONDON
   rato da un piccolo veliero in cerca di perle. Sempre ardimentoso sotto l'influenza del sole, ecco che a Tahiti, invece di prendere il piroscafo per ritornare in patria, compra una goletta, la provvede di varie merci e parte in crociera attraverso il pericoloso Arcipelago. Come la tinta d'oro traspariva nel suo viso abbronzato, l'oro stesso colava, bello e fuso, dall'estremità delle sue dita. Non gli spiaceva, certo, il contatto con l'oro; ma la lotta per la sua conquista lo interessava d più dell'oro stesso. Si compiaceva di compc tere fieramente cogli avventurieri del sue stesso sangue e con quelli di tutte le razze di mezza Europa e del mondo. E c'era difatti di che lottare; ma tutto il suo amore era riposto in quelle svariate vicende che forma no la vita errabonda dei Mari Meridionali : l'odore della scogliera; l'infinita delicatezza dei banchi eli corallo vivo affioranti sullo specchio delle lagune; le fantastiche aurore dai mille colori diffusi a capriccio; le isolette dai ciuffi di palma situate in turchesi profondità; il soffio ravvivante dei venti alisei; il ritmico sussulto delle navi sulle onde potenti; il ponte oscillante sotto i piedi; in alto gli sforzi violenti della vela; gli uomini e le fanciulle della Polinesia dalla pelle dai rifles-