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non sono nè avido, ne ambizioso ». — Così forse il seme che quel grand'uomo sparse nel mio cuore, fruttò le sentenze di cui ho tessuto questi discorsi ».
Socrate , col quale il Parini ebbe molta somiglianza e nella semplicità del vivere e nel fermo carattere e nella fina ironia, richiamò gli Ateniesi dalla contemplazione delle cose esteriori allo studio dell'uomo interno; ed il Parini iettando da parte tutto ciò che v'era di posticcio e di falso nell' avuta educazione e nella società colla quale viveva, cercò di formare prima in se stesso e poi ne' suoi concittadini l'uomo vero, che da qualche secolo era scomparso in Italia. Nella ode V Impostura è la fiera protesta del poeta contro il secolo devoto a quella turpe divinità. Strappa la maschera al medico, al prete, all'avvocato, ed in -certe ¦strofe omesse nelle posteriori edizioni punge direttamente qualche poetastro e novellista de' suoi giorni, e chiama la verità, suo solo nume. Nell'ode l'Educazione, dopo avere raccomandato al giovinetto che serbi sempre la giustizin in seno ed il vere sul labbro lo ammonisce di non coprire questi bei doni del cielo col velo della ipocrisia. Nella ode alla Musa parlando dell'uomo nato a gustare o ad imitare la parola della dea, il Parini dipinge se stesso quando questa vocazione riconosce soltanto in colui ch'ebbe dal cielo
placido senso E puri affetti e semplice costume, Che di se pago e dell'avito censo Più non presume; Che spesso al faticoso ozio de' grandi E all'urbano clamor s'invola e vive Ove spande natura influssi blandi In colli o in rive.
Pregato di dare lezioni di letteratura in qualche casa signorile, il poeta tenace ^ e quasi monte Incrollabile la fronte, consentiva all'invito, e conciliava le necessità della vita^ ed i doveri verso la vecchiaia della madre colla inflessibile dignità di sua anima. Portava, ma non baciava la catena.
u Me, non nato a percuotere Le dure illustri porte, Nudo accorrà, ma libero, Il regno della morte. No, ricchezza nè onore Con frode o con viltà Il secol venditore Mercar non mi vedrà. Colli beati e placidi Che il vago Eupili mio Cingete con dolcissimo Insensibil pendìo, Dal bel rapir mi sento Che natura vi die; Ed esule contento A voi rivolgo il pie ».
Ecco 1' uomo che sente quanto di vano, di falso e di duro si nasconde nel fasto dei grandi e non crede vera vita che quella che si conduce conforme alla natura.^ Nel Parini è 1' uomo vero e per giunta 1' uomo italiano. Nel Verri, nel Beccaria, negli altri scrittori del Caffè senti la Francia nello stile, nella lingua e nelle stesse opinioni; nel Parini vedi la grande indole italiana, che il mondo