l'erudizione.
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difendendone la fama dallo imputazioni degli eterodossi. Molti sono gli scritti di liturgia a' quali rivolse in pari tempo l'ingegno; e le sue disquisizioni latine intorno agli antichi uffici della Chiesa Greca si possono consultar tuttavia non senza profitto. Famoso soprattutto è il u Dittico Quiriniano », divenuto proverbiale a'tempi dell'autore per le illustrazioni, che non aveano mai fine. Dove però il Quirini primeggia, è in un centinaio e più di dissertazioni ora in volgare e ora in latino, ricche di peregrina erudizione sacra e profana. Difetto comune degli seritt ¦ di lui è in generale quella prolissità che fu comune agli eruditi del tempo. All'altezza della mente fu pari nel Quirini la larghezza del cuore. Brescia specialmente ripete da lui la fondazione di parecchi Istituti, celeberrimo tra i quali ò la Biblioteca, detta tuttavia Quiriniana.
Sebastiano Paoli di Lucca, morto a sessantasett'anni nel 1751, fu Chierico regolare della Madre di Dio. Gli uffici più eminenti dell'Ordine, a'quali fu assunto fin dagli anni primi, non gli impedirono d'attendere con sollecitudine agli studi della erudizione sacra e profana. De'molti scritti, pubblicati da prima nel « Giornale de'Letterati » e raccolti poi in volumi a parte, meritano particolare menzione le dissertazioni u De nummo aureo Valentis Imperatoris » e u Della poesia de' santi Padri greci e latini ». E pure di lui il u Codice Diplomatico del-1 Ordine gerosolimitano », opera assai rara e ricercata eon vivo interesse da'dotti.
Fama assai più larga e non pareggiata forse da quella di nessuno de'contcm-poranei ebbe Alessio Simmaco Mazzocchi di Capua. Vissuto dal 1(384 al 1773, attese ad un tempo alla educazione de'giovani ne'Seminarì di Napoli, di Capua, d'Aversa e ngli studi della erudizione. Profondo nelle lettere latine, greche ed ebraiche, dettò parecchi trattati, lodati entro e fuori d'Italia. Sono celebrati sopra tutto 1' « Amphitheatrum Campanum » e lo « Spicilegium Biblicum ». Nel primo il dotto uomo dimostra tra le altre cose che Capua fu la più antica delle colonie romane in Italia: raccoglie nell' altro, dettato negli anni in cui esponeva la Bibbia nella Università di Napoli, un vero tesoro d'erudizione sacra e profana. Il Mazzocchi fu de' primi ehe si giovassero degli autori greci nella illustrazione delle lettere sacre. Ma lo scritto ehe ne mise in maggior luce il nome già chiaro, fu il Commentario delle Tavole d'Eraclea. La dottrina recondita ch'egli vi seppe spiegare, destò lo stupore di tutti i dotti d'Europa. Se v'ha cosa, in cui la critica sembri discordare alcun poco da'giudizì de'contemporanei, è questa il soverchio della erudizione. 11 Mazzocchi non sa tenersi stretto sempre al soggetto. La novità delle notizie, di cui ridondano le frequenti digressioni, non basta a giustificare il dilungarsi che fa l'autore dall'unità del soggetto.
Allievo del Salvini, da cui fu ammaestrato nelle lettere greche, fu Anton Francesco Gori, nato in Firenze il 1691. Alle versioni d'Aristofane, d'Ippocrate, di Longino e di Luciano, accompagnò fin da giovinetto gli studi dell'antiquaria. Gli scritti, co' quali si levò sin da principio in bel grido, sono le dissertazioni del Co-lombaro de' servi d'Augusto e di Livia, delle antichità d'Ercolano, delle gemme astrifere e d' altro. Nuovo grido gli procacciò il u Museo Fiorentino », nel quale raccolse quante iscrizioni antiche gli fu dato conoscere. Più per altro ehe per questi, il suo nome va famoso per gli studi intorno all'antichità dell'Etruria. La pervicacia con la quale si ostinò a far risalire i principi d' ogni civiltà agli Etruschi, non gli scema pregio d'erudito fecondo ed acuto. Le sue disquisizioni intorno alle Tavole Eugubine, a' sacrifizi, alle feste, a' sacerdoti, alle oblazioni votive, alla mitologia, alle monete, alla milizia, alle convenzioni, a' trionfi, a' riti nuziali, a' giuochi, alle caccie, alla musica, ai funerali, alla scrittura e alla lingua degli Etruschi, non devonsi lasciare in disparte da chi voglia addentrarsi il più che si possa nella storia di quel popolo antico. Il Gori fu degli uomini più dotti del suo tempo. La Società reale di Londra e le Accademie delle Iscrizioni e delle Belle Lettere di Parigi del pari che i primari sodalizi d'Italia si fecero un vanto d'ascriverlo tra' soci; mentre la città, dove nacque c condusse la vita, ebbe argomento d'edificarsi