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Vìssuto dal 1553 al 1627 non fu, si può dire, genere di studi letterari, al quale non rivolgesse l'ingegno. Parecchi de' molti c diversi scritti ch'egli ha lasciato trattano di araldica, di numismatica, d'antiquaria, di geografia, di storia, di cosmografia, di botanica. Ma le opere clic gli crebbero maggior grido sono i trattati sulla origine, il progresso e il nome della lingua volgare. La dottrina, clic il Cittadini, conosecntissimo a un tempo delle lingue latina, greca ed ebraica, spiega in essi, c per i tempi, in cui visse, degna di vera maraviglia. In quei trattati si riassumono, si vagliano c s'illustrano di nuova luce tutte le questioni clic intorno alla lingua volgare si erano agitate a' tempi del Trissino. Del resto anche il Cittadini è uno di quei campioni, che per quanto adoperasse l'ingegno, non seppe far progredire d'un passo una quistionc che, ridestata di tratto in tratto per il corso di più che tre sceoli, non accenna ancora, in onta anche alla grave autorità del Manzoni, di approssimarsi allo scioglimento finale.
Ingegno acuto c dottrina molteplice ebbe Benedetto Fioretti pistoiese, morto a sessantatre anni nel 1642, e conosciuto generalmente sotto il pseudonimo di Udeno xusieli. Ben provveduto di beni di fortuna, spese le sostanze e la vita nel raccogliere, esaminare e raffrontare tra loro quanti esemplari di autori greci, latini e italiani gli fossero venuti alle mani. Frutto de' molti studi sono i u Proginnasnii v, dove si raccolgono i più saggi e proficui precetti di grammatica, di rettorica e di poetica. Spirito indipendente, esce talvolta in giudizi che non sanno contenersi entro i limiti d'un'equa temperanza. Non hanno forse tutto il torto il Salvini ed il Zeno, quando rigettano le censure clic il Nisicli, innamorato soverchiamente della concisa brevità, muove a certe dottrine e particolarmente alla forma dialogistica di Platone. Oltre i u Proginnasnii » rimangono di lui gli u Esercizi morali », un lavoro dettato negli ultimi anni della vita, prezioso ugualmente per la salubrità de'precetti c per la bontà del dettato.
Contemporanei al Nisicli furono il fiorentino Benedetto Buommattci e il forlivese Marcantonio Mainbclli. Gli studi, a' quali atteso maggiormente il Buommattei nella sua vita, furono quelli della grammatica. Nel suo u Trattato della lingua toscana » egli ha saputo raccogliere, vagliare, ordinare e fondere insieme quanto intorno a si fatto argomento s'era scritto da' cinquecentisti. Il tutto, che n'è uscito, avvalorato da ciò clic il Buommattci seppe aggiungervi di proprio, costituisce la grammatica prima e più compiuta, che si fosse veduta sino allora dagli italiani, il u Trattato della lingua toscana » è, si può dire, l'unico lavoro al quale si raccomandi il nome di lui, vissuto dal 1581 al 1647. Nessuno, non ostante il pregio della forma, sa sottoporsi alla pazienza di leggere, o sfiorare anche di volo le lezioni, le cicalate ed altre simili frasche, che il dott'uomo ebbe a recitare, secondo il costume de'tempi, nelle diverse Accademie di Firenze. Del Mambclli morto il 1644 a Ferrara in età di sessantaduc anni e noto generalmente sotto il nome di Cinonio, sono le u Osservazioni della lingua italiana ». L'opera è divisa in due parti. Si tratta nell'una de'vcrbi, nelì'altra delle particelle. Le soverchie minuzie, nelle quali si perde l'autore, non tolgono che il lavoro abbia giovato grandemente a fermare le norme della lingua italiana. Nelle u Osservazioni » è, se così si può dire, riassunta, proseguita, ampliata e perfezionata l'opera, che intorno alla lingua s'era incominciata dal Bembo.
A un posto distinto tra gli scrittori d'arte del secolo ha diritto Agostino Mascardi, nato in Sarzana il 1590. I maestri, che l'educarono in giovinezza, furono ' gesuiti, da' quali toltosi assai per tempo prese a servire la corte romana in qualità dapprima di prelato e poi di professor di eloquenza nel collegio della Sapienza. I più tra' biografi lo dipingono dedito a una vita men confacentc a un prelato, a un maestro e a un letterato, che a un damerino e a un cacciator d'avventure. Non io mi farò a smentirne o a menomarne le imputazioni, facili a credersi, quando si pensi alla generale corruzione del secolo: non lascerò per altro di dire clic la vita di lui fu un esempio raro d'assiduo e fecondo lavoro. Le molte occupazioni della corte c della cattedra, intramezzate, se vuoisi, da'piaceri moiB