SCIENZE POSITIVE. 10 1
eende sostenute negli anni che egli servì l'imperatore nelle file dell' esercito
austriaco. ,
Dal Malpigli;, di cui frequentò le lezioni, si trasfuse, se cosi si può dire, in Antonio Vallisnieri di Modena l'amore agli studi della storia naturale. La cattedra di medicina nell'Università di Padova, ove combattè gli Aristotelici e scrisse dottamente sulla china-china, sui vescicatoi, sulle acque termali, sulle febbri, su altre malattie e sui relativi rimedi, non impedì a lui di allargare le osservazioni già fatte dal Redi e di rendersi celebre per le stupende vedute intorno all'origine delle fonti, alla generazione dell'uomo e degli insetti, alla nascita di molti vegetali, alla formazione dei vermi ne'corpi vivi, e segnatamente al camaleonte. Le molte scoperte nella scienza e la gloria larga acquistatasi tra'dotti non iseossero in lui, co: ':e in altri, le credenze religiose. Già vicino al sepolcro, in cui scese a 69 anni nel 1730, avvertiva il suo primogenito, ehc oltre « alla gloria del mondo bisogna anche attendere alla gloria di Dio ». Emulo del Redi nel valore scientifico, gli si scosta di molto nella purità del dettato. Ciò non vuol dire pero, che gli scritti di lui non sicno degni di considerazione. Il Carrer, che pur li trovava nferiori alla fama che s' ebbe il Vallisnieri anche come scrittore, non sapea non lodare in essi u la nettezza e la parsimonia del dotto ». ....
A' molti, dei quali si è parlato, successero parecchi altri, non inferiori talvolta ne di valore, nè di fama. L' amore di Guglielmo Cassini alle matematiche e particolarmente all'astronomia si trasfase meravigliosamente nel figlio Giacomo, morto a 64 anni nel 1729. D'Antonio Valsalva, che ebbe a banditore de'suoi meriti il Morgagni, sono classici gli scritti su molte parti della scienza e specialmente il Trattato intorno all'orecchio. Nato in Imola nel 1666, visse, si può dire, continuamente a Bologna, ove fu discepolo del Malpighi, servì l'Ospedale, illustro 1 Università e chiuse i suoi giorni a 57 anni. Maggior grido di Giacomo Stancar), buon matematico, vissuto dal 1668 al 1729, ebbero Guido Grandi, Eustachio Manfredi e Jacopo Riecati. Al Grandi, nato in Cremona nel 1671 e morto in Pisa, ove fu professore, nel 1742, non riuscì difficile o inamena alcun'arte letteraria o disciplina scientifica. Ma il suo valore si manifestò soprattutto nelle matematiche. Sono di lui le dimostrazioni dei problemi del Viviani intorno alla costruzione delle volte e alla proprietà delle linee logaritmiche, le disquisizioni intorno alla quadratura del circolo, le scoperte del calcolo analitico e i vari scritti di geometria, d aritmetica, di meccanica e d'idraulica. Ma l'opera che gli guarentì maggior fama e quella delle u Sezioni Coniche, » ove non sai qual più ammirare, o la chiarezza della dimostrazione, o l'eleganza del dettato. Del Manfredi, esimio poeta, famoso sopratutto per il sonetto e la canzone sa Giulia Vandi, la giovinetta bellissima e (mestissima, ch'egli amò ardentemente e vide poi farsi monaca, sono noti ì Commonti sulla « Natura de'fiumi » del Guglielmini, e le osservazioni su la congiunzione di Mercurio col Sole, su l'alterazione delle stelle fisse, sul metodo di verificare la figura della Terra con la parallasse della Luna. Ma più che gli scritti su siffatte materie, vanno ricordati i quattro volumi di « Effemeridi », alle quali u l'eclissi de'satelliti di Giove, i passaggi de'pianeti per lo meridiano, il congiungimento della luna con gli astri più ragguardevoli, la descrizione dei paesi coperti dalla luna nell' eclissi solare danno un pregio, dice il Zanotti, che le altre r.on avevano avuto mai ». È vanto non piccolo del Manfredi l'aver atteso in giovinezza all' istruzione de' giovani ed eretta una specola in sua casa; per ì quali due fatti si considera da taluno siccome il vero fondatore dell'Istituto dotato poi dal Mar figli. Il Riecati, nato in Venezia e morto a 68 anni in Treviso nel 1 <04, ha pure lasciato bel nome di matematico e fisico eccellente. Ma più che per gli studi sui fiumi della Venezia, e le osservazioni intorno alle pressioni e ali equilibrio «fluidi, si rese ammirato per la nuova luce recata da lui al metodo ìnfini-tesilale del Lcibnitz. Del Grandi, del Manfredi e del Riecati vuoisi ricordare con compiacenza, che lo studio della scienza non turbò ma rese solida la fede, nella qualu vissero e morirono con esempio degno veramente d'imitazione.