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Storia della Letteratura Italiana
Il Seicento
Bernardo Morsolin
Francesco Vallecchi Milano, 1880, pagine 170

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a cura di Federico Adamoli

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   11 fi CAI'ITOLO SESTO.
   Orgoglioso, imprudente, mordace, volubile, incontentabile, specialmente noli' età inoltrata, finì col disgustare gli estimatori, i mecenati, gli amici. La stessa morte, avvenuta in Firenze nel 1701, non fu clic l'effetto d'un digiuno stranamente eccessivo, per il quale presumeva disseccare la soverchia pinguedine.
   Un posto onorato tra' benemeriti delle scienze naturali, e segnatamente della medicina, tengono Giuseppe Del Papa e Giammaria Lancisi, nati l'uno ad Empoli nel 1649, l'altro a Roma nel 1651. Del primo, professore anzitutto nello Studio di l'isa e poi archiatro del granduca, morto in Firenze nel 1735, sono note non sai più se le nuove teorie sul fuoco e sul calore, o i consulti medici, degni, secondo il Carrer, di tenere il secondo luogo dopo quelli del Redi e d' esser proposti a modello non solo nella medicina, ma in tutta l'universalità degli argomenti, per la chiarezza, la disinvoltura e un certo fare largo e copioso. Del secondo, che fu archiatro di Clemente XI e lettore d' anatomia nella Sapienza di Roma, ove morì nel 1620, si ricordano con lode parecchi opuscoli di storia naturale e segnatamente il Trattato del movimento del cuore umano e degli aneurismi, ricco d'osservazioni accurate su cose affatto nuove ed incognite.
   Discepolo del Montanari e del Malpighi, Domenico Gugliclmini, nato in Bologna nel 1655, attese contemporaneamente alla matematica e alla medicina. Più che per gli studi sulle comete, nelle quali seguì troppo servilmente le dottrine meri comuni del maestro, si rese celebre con gli scritti d'idraulica, ch'egli si piacqui chiamare l'Architettura delle aeque. Nel suo primo lavoro int'tolato u De Aqua-rum fluentium mensura » esaminò le differenze della velocità e della posizione delle correnti e ne dimostrò con ragionamenti geometrici i veri principi, confermati dall'esperienza. L'utilità delle teorie sulle acque si manifestò sin da principio nella restituzione del Reno nel Po, argomento di gravi litigi tra'Ferraresi e que'di Bologna. Nello stesso trattato, a non disgiungere l'idrostatica dalla medicina, spiegò ad un tempo il movimento violento ne'fluidi del corpo animato, da cui, secondo i suoi principi, dipende la sanità e l'infermità, la vita e la morte. Del suo valore nella medicina e nelle scienze naturali porse nuovi saggi in due dissertazioiu , l'una sulla « Configurazione de'sali ». l'altra sulla u Natura e la costruzione del sangue ». Ma l'opera, per la quale si rese principalmente immortale il Gugliclmini è il Trattato u Della natura de'Fiumi ». Giovandosi de'nuovi metodi già inventati per conoscere sott'ogni rispetto le correnti delle aeque, regolarne il eorso, prevenirne i disordini, rimediarne a'mali, abbracciò in esso tutte le teorie degli alvei, considerati da lui in ogni diversità e in ogni circostanza. La fama, alla quale salì per la nuova opera dentro e fuori d'Italia, fu delle più singolari; l'Università di Bologna lo annoverò, ancorché assente, tra'suoi professori; l'Accademia di Parigi lo ascrisse tra'soci; la Repubblica di Venezia gli affidò il regolamento de' fiumi del Friuli e gli conferì da prima la cattedra di matematica e poi quella di medicina nello studio di Padova. Vuoisi che la morte del Gugliclmini, avvenuta nel 1710, fosse effetto della soverchia intensità dello studio e dell esertùio troppo assiduo nell'adempimento de'propri uffici.
   A Luigi Marsigli bolognese, morto nel 1730 in età di scttantadue anni, e famoso per le avventure or tristi, or liete della vita, guarentirebbe, ov'anehe mancassero altri titoli, un posto assai onorato tra'benemeriti degli studi, la fondazione dell'Istituto di Bologna. Ma la scienza deve a lui, discepolo del Borelli e del Montanari, la Storia del Mare, dettata in francese, le dissertazioni sulla u generazione de' funghi », sulle « anguille », su' u coralli » c sopra tutto la grande opera intorno al Danubio, ov'è discorso sapientemente della natura idrografica e geografica, de'monumcnti archeologici, delle arene, delle selci, delle pietre preziose, de'fossi' de'minerali, de'metalli, degli animali acquatici, de'volatili e delle piante, onde sono ricchi l'alveo, le rive e i luoghi adiacenti al gran fiume. Le osservazioni, raccolte ne'sei volumi, de'quali si compone lo scritto, dettato in corretto latino, sono il frutto de'viaggi, ch'egli condusse giovane ancora nelle terre ottomane e delle vi-