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Storia della Letteratura Italiana
Il Seicento
Bernardo Morsolin
Francesco Vallecchi Milano, 1880, pagine 170

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a cura di Federico Adamoli

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   scienze positive.
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   il telescopio nel cielo scoperse per primo le macchie di Giove, di Marte e di Venere. Di Giove, ch'egli fccc campo alle sue maggiori osservazioni, determinò il moto di rotazione e l'orbita intorno iti sole, ne scoperse, calcolò c descrisse in nuove tavole piani, le orbite, gli angoli, gli andamenti, i periodi e i fenomeni tutti de'satclliti. Di Marte e di Venere additò ugualmente il moto regolare intorno a loro stessi, c ne argomentò per analogia quello pur di Mercurio e di Saturno, di cui scoperse anche quattro satelliti. Ma il pianeta, che lo fece conoscere maggiormente all'Europa, fu d Sole. Sono di lui la scoperta del moto progressivo del lume solare e la teoria di calcolarne l'eclissi mediante la proiezione dell'ombra lunare sul disco terrestre. La stupenda meridiana, costruita da lui nella chiesa di san Petronio in Bologna, gl giovò mirabilmente a trovarne la disuguaglianza di velocità nel moto, a conoscerne la distanza e la parallasse, a compilarne le tavole, a studiarne la rifrazione de raggi. Aggiunse a tutte queste la scoperta della luce zodiacale, e la giusta teoria della rotazione e della librazione della luna. A Parigi, ove si recò nel 1669 a istanza di Luigi XIV, lavorò nella costruzione della grande meridiana, che dovea attraversare la Francia e n' ebbe onori e ricompense reali. Il frutto delle sue scoperte è raccolto in parecchi scritti, e sopra tutto in un centinaio e più di memorie, inserite negli Atti dell'Accademia di Parigi, preziose per il contenuto, ma non per la forma, che si risente dc'difetti del secolo. Dall'astronomia non iscompagnò gli studi della meccanica, dell'idraulica e dell'architettura militare. I biografi ricordano di lui gli studi sulle piene del Po e della Chiana, i lavori del Forte Urbano c 1' esame de' canali e de' lor movimenti, fatto con esattezza pari a quella, con la quale calcolava le orbite e i moti planetari. Il Cassini, cieco nella vecchiaia come il Gal.lei, del quale avea proseguiti gli studi e moltiplicate le scoperte, morì nel 1712 in età di 87 anni.
   Nato in Crevalcuore di Bologna nel 1628 e morto in Roma nel 1694, Marcello Malpighi si dedicò di preferenza allo studio dell'anatomia. Dal Borelli, che gli fu amico, tolse l'eccitamento a lasciare l'antico per procedere ne'suoi studi col nuovo metodo dell'osservazione. A Bologna, a Pisa, a Messina, a Roma, ove insegnò successivamente l'anatomia e la medicina, fu indefesso del pari nell' attendere alla investigazione de'eorpi. Le osservazioni, e diremo anche le scoperte di lui, son senza numero. Datosi allo studio del corpo umano, fece conoscere per primo la sostanza del cervello, sospettò i vasi linfatici, esaminò il tessuto delle ossa, mostrò la struttura delle vene, delle arterie, de'polmoni, della lingua, della milza, del fegato e di tutti quasi gli altri visceri. Rivolto l'animo agli animali, spiegò l'ordine e l'uso del baco da seta, scoperse i vasi che serpeggiano intorno all'utero delle femmine, s'immortalò sopra tutto con le osservazioni sulla generazione del pollo, uno dei più grandi portenti della moderna filosofia. Fattosi a esaminare le piante, trattò con dottrina vasta e profonda della vegetazione de'semi, delle galle, delle spine, delle radici, compendiandone le meraviglie nell'anatomia delle piante. I contemporanei salutarono i:. lui 1' Omero de' filosofi. I suoi scritti, in volgare e in latino, a foggia or di trattati, or di lettere, or di dissertazioni, voglionsi lodare, non fosse altro, per la chiarezza e per la concisione scientifica.
   Seguaci del nuovo metodo e benemeriti delle scienze positive furono Francesco Lana di Brescia, Alessandro Marchetti di Pontormo e Gemignano Montanari di Modena. Il Lana, nato nel 1631, accoppiando allo studio delle matematiche la perseveranza nella esperienza, riuscì a non dispregevoli osservazioni di storia naturale, di medicina, d'anatomia, di botanica, di chimica, di fisica e d'astronomia, registrate nelle memorie latine, ch'egli inserì negli Atti dell'Accademia de' Filosotici. Delle parecchie scoperte, tentate in varie provincie dello scibile umano, è memorabile la barca volante, sospesa a quattro globi vuoti d' aria, per la quale vuoisi reputar precursore de' Montgolfier ne'trovati dell'areostatica. 11 Marchetti più poeta, come fa e veduto, che filosofo, levò qualche rumore di se per la soluzione di alcuni quesiti sulla resistenza de'solidi, che gli fu poi contestata. Del Montanari, professore
   Morsoli^. 15