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Storia della Letteratura Italiana
Il Seicento
Bernardo Morsolin
Francesco Vallecchi Milano, 1880, pagine 170

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a cura di Federico Adamoli

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   SCIENZE POSITIVE. 10 1
   «rand'uomo, furono, se così si può dire, incredibili. Causata la tortura come fu Giostrato con buone ragioni dal Berti, non valse a sottrarsi alla più dura delle sentenze. Condannato nell'opinione ch'egli professava intorno a, moto delia terra e costretto a ritrattarsi, dovette al patrocinio d'uomini eminenti, e fors anco alia buona fede in cui era vissuto, se gli fu commutata la prigione in una mite rclegazio-
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   silfo alcuna volta dagli uomini più insigni dell'età, e confortato assidameli e ini cure del Viviani e del Torricelli, i due più cari tra molti discepoli. Morto cristiana mente, qual era vissuto, nel gennaio del 1G42, ebbe la sepoltura, e un secolo
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   più tardi anche un monumento nella Chiesa di banta Croce in Firenze.
   Il Galilei è una delle glorie più insigni d'Italia. Le sue scoperte s abbracciano
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   a incremento della quale vide
   Sotto V etereo padiglion rotarsi
   Più mondi e il sole irradiarli immoto,
   e tutte in una parola le varie parti della fisica, s'ebbero da lui nuova vita. Ma non è per le sole scoperte che il Galilei vuoisi annoverare tra i sci, o sette italiani a'quali la moderna civiltà deve di preferenza in suo progresso. Oltre il hsieo e il matematico eminente, devesi riconoscere in lui il riformatore della moderna filosofia, chc alle nuove scoperte aggiunge l' emendazione di quel metodo ehe, procedendo per sillogismi anziché per via d'osservazione, non poteva condurre Ella scienza de'fatti e delle leggi naturali. E la sua non fu già una riforma negativa quale si tentò da'novatori contemporanei, sprezzatoli orgogliosi delle vecchie dottrine- ma fu una riforma viva e feconda, intesa a svecchiare, a correggere e ad ampliare l'antico. « Il Galilei, scrive il Conti, muove da principi universali procede con osservazione de'fatti austera ed elegante, gli esamina con ragionamento preciso, agile, spazioso; cercando le leggi della materia, ti fa «ravvedere sempre qualcosa, che alletta lo spirito e non è più materia, e eosi tra le fisiche apparenze e l'uomo interiore non si rompe l'accordo oh e piena realta o univ Ale natura; scorgi nelle lettere di lui, e più ne'dialoghi, da l osservazione interna non iscompagnarsi l'esterna, talché il discorso e logicamente disegnato < dialetticamente vivo; nè il pensiero è inai diviso dalla realta, ne la realta dai ^pensamento del pensiero, onde s'accoppiano sempre la speculazione del me odo e 'le sue applicazioni, compagnia vigorosa di precetto e d esempio ». A Galilei e vanto non piccolo l'aver preceduto Francesco Bacone e Renato Descartes « nel-['avvisare, scrive ancora lo stesso Conti, col primo la necessita del metodo induttivo, preparato da diligenti paragoni de' simile o dissimile per arrivar poi a c ¦ere cause de' fatti e alle loro leggi; nell'avvisarc col secondo la necessita d applica-e le matematiche all'osservazione di natura; senza mai disgiungere (in ciò più comprensivo d'ambedue) la matematica, che sola per se da sistemi logici Ja Ln coi l'ormi a realtà, dall'osservazione de'fatti, la quale di per se ci mostra quel che avviene, non il modo, o la ragione, o la legge de' atti » E frutto ^ mete
   Dio, vuol costruir l'universo co'propri concetti _ All'irta ism-
   S lamenta in generale che gli scrittori di scienza, sopraffatti dall nta ispi
   dezza del sillogismo, non curino gran fatto la forma. Quest'accusa non può toccare