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Storia della Letteratura Italiana
Il Seicento
Bernardo Morsolin
Francesco Vallecchi Milano, 1880, pagine 170

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a cura di Federico Adamoli

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   CAPITOLO QUA !iT0.
   più delle volte tanta varietà, e vengono cosi nuove e inattese, clic da esse lo spirito, quando parodie cominci a stancarsi, è gratamente riscosso e avvivato » a discetto della volgarità di aleuni ragguagli e di quella uniformità, che ne rende monotono in generale l'insieme, u Enrieo llallam notò, scrive Eugenio Camerini, che tra gli antichi il Boeealini non somiglia a nessuno, se non forse a Luciano, il comune prototipo^ e tra' moderni ad Addison. Lo u Spettatore Inglese >1, chiamiamolo così, porch'cgli ne feee principalmente il merito e la fortuna, arieggia talora al fare del Boeealini, e ne lla forse tratto alcune particolari inventive; sebbene la facilità ir» condurle e variarle, di gran lunga superiore in Addison, oeculti quasi l'imitazione. Senonehè egli ebbe assai più vigore politico di Addison, e tenne talora di quell' armeggiare fiero e reciso di Swift; sì che il Boccalini precorre a due forme della stampa, politiea moderna, a quella, ehe gli Inglesi chiamano saggio, essay, e a quella che i Franeesi ehiamano pamphlet, e di eui noi esagereremmo il significato, dicendolo libello; checehè ne sbraiti l'Eritreo, quon res a famosis libellis non ita longo intervallo disiungitur. La a Pietra del paragone » è gettata nelle forme de' u Ragguagli 11 più veramente letterarie, ma è un vero pamphlet ; ha l'ironia di Courior, e talora l'impeto di Cormenin. Talora il Boccalini è un abate di Pradt, ma più splendido e vivo n. E de' u Ragguagli di Parnaso » e ragionevole a erodere si giovassero tra gli italiani il Gozzi nella u Difesa di Dante n e il Leopardi nelle « Operette morali »; ne' quali il frizzo è più urbano e più fine, ina non per questo meno aperto e meno mordace.
   Il Boccalini fu compaesano di Annibal Caro, il più illustre do' vecehi letterati delle Marehe. E i u Ragguagli di Parnaso » e la « Pietra del paragone n ritraggono, non v'ha dubbio, del fare pieeante dell' « Apologia » e talvolta violento dej ii Mattaccini » anehe senz'ammettere, come aleuno inchinerebbe a pensare, che al loretano derivasse da quelli u un primo impulso a ideare la forma dell'opera sua ». La molta conoscenza de' difetti letterari non bastò per altro a preservarlo dai vizi caratteristici del secolo. I suoi scritti, e in modo particolare i n Rag<*o-li 11 non vanno immuni da eerte figure e da eerte forme argute e ampollose, dalle quali non sono esenti nemmeno i più eccellenti tra'prosatori etra'poetidel seeolo. Alla gravità e, se vuoisi anehe, alla rotondità del periodo non eorrisponde sempre la faeihtà e la parsimonia. V'ha spesso qualche eosa, che accusa lo sforzo, e non di rado una ridondanza, che potrebbe dirsi verbosità, ma non copia. La lin ;ua non è seni re di buona lega. Fu già avvertito che vi s'incontrano idiotismi d'indole aifatto marchigiana.^ E tuttavia è forza confessare, ehe nulla vi perde per somiglianti difetti la efficacia e la chiarezza. Io sono ben lontano dal mettere in dubbio ehe il Leopardi consigliasse, eomo afferma il Mestica, la lettura dei ffRa^^uagli di Parnaso n alla gioventù^ de'suoi tempi. Convengo anzi volontieri eon lui ncll'ammettere, che il consiglio procedesse dal desiderio di vedere indirizzata la letteratura all'educazione civile di quella gioventù, che dovea recare a compimento la rigenerazione della patria. Oso credere soltanto, che dall'intendimento eivile non dls,'iun°-esse lo studio della forma, ehiara sempre ed effieaee, segnatamente ne' « Ragguagli » anche quando ti si allaccia non del tutto eorretta.
   Il primo a trattare la satira in verso fu Jacopo Soldani, morto in Firelze sua patria, nell'aprile del 1641 in età di sessanta due anni. Giovane aeeoppiò' allo studio delle lettere il culto delle scienze filosofiche, della fisiea, della matematica e dell'astronomia. Le molte oeeupazioni nella eorte de',Medici, ove tenne onorifici uffici, non tolsero a lui, anehe provetto negli anni, di spendere i ritagli di tempo, che gli rimanevano, quando nello studio della storia delle arti, e quando negli esercizi delle lettere. La stupenda collezione dei Ritratti, raggranellata eon tanto dispendio dal cardinale Leopoldo, e la preziosa galleria de'Bonarroti s'ebbero per i sapienti eonsigli di lui, intelligentissimo della pittura, merenicnto e splendore. Socio delle Accademie di Firenze, e tra le altre della Crusca, ne promosse eon la parola e con l'esempio gli utili studi. A nulla va però così legato il suo nome