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Storia della Letteratura Italiana
Il Seicento
Bernardo Morsolin
Francesco Vallecchi Milano, 1880, pagine 170

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   EPOPEA.
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   diversa natura di ciascun degli scrittori, v'ha, se cosi si può dire, una gradazione nella forma, la quale risulta dalla maggiore o minore facoltà poetica degli stessi. Nò il lavoro difetta per questo d'una eerta festività. E per altro una festività non distribuita in ugual dose in ogni canto. In qualcuno si sente l'insipidezza e quell' artifizio nel verso e quella povertà ne'concetti, ehe non si può esigere da ehi poeteggia per compiacere al desiderio altrui, anziché per entusiasmo. Il Bertoldo, il Bertoldino e il Cacasenno, così ordinato e composto, non poteva essere, ehe il frutto dell'Arcadia, dove non è il soggetto ehe ispira il poeta, ma il poeta ehe accomoda l'ispirazione al soggetto. Il secolo e l'educazione letteraria non comportavano frutti maggiori e più eletti. Fu dell'Arcadia ugualmente il concetto, non però attuato, di rifare in ottave, ripartito fra tanti poeti quanti sono i libri, l'« Italia Liberata » del Trissino.