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Storia della Letteratura Italiana
Il Seicento
Bernardo Morsolin
Francesco Vallecchi Milano, 1880, pagine 170

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   ;>!_ CAPITOLO SECONDO.
   battaglia. La confusione del campo non impedisce a Despina di veder Ricciardetto e d innamorarsene. Sericea, cacciato in fuga, è necessitato a ritornare eoi suoi oltre il mare. L'amore reciproco di Ricciardetto c di Despina, anziché illanguidire per la diversa sorte delle armi, cresce e si rinforza col tempo a dismisura. La vita di entrambi, quando separati c quando ricongiunti in virtù d'arti magiche, si alterna per lungo tratto d'una scric di vicende ora tristi c ora liete. Quella che vi pone fine, e la morte di Carlo Magno, d'Orlando e di Rinaldo, mandati per aria in Roncisvalle da una mina, apparecchiata e fatta scoppiare a tradimento da C ano di Maganza. La Franeia, rimasta cosi senza re, solleva al trono Ricciardetto, chc viene incoronato insieme alla sua Despina.
   La tela, come appare, è semplicissima; ma il poeta sa intrecciarvi e ricamarvi sopra un viluppo di fantasie c di venture così nuove e così meravigliose da far clic il lavoro proceda eon sempre crescente interesse. I mostri del Boiardo e dell' Ariosto non hanno nulla che regga al paragone de' rospi del Fortiguerri , d'uno de' quali entra per la bocca
   E corre a tutta briglia per la pancia
   E pel cui n' esce il Paladin di Francia,
   Così l'Orca dell'Orlando Furioso diventa un pigmeo di fronte alla balena chc ha nel ventre campagne, case, campanili e perfino un convento di cappuccini, di cui è guardiano un Francesco da Pistoia. Nel Ricciardetto s'incontrano talvolta giganti di così enorme grandezza da essere assomigliati dal poeta ad altrettanti refettori di frati. Le forme di don Fracassa e di don Tempesta sono così smisurate che, fatti cristiani e ordinati preti, pigliano entrambi gli uomini eon le reti e gli schiacciano contro a' sassi. Gli croi stessi del Ricciardetto non sono più^ quelli de' poemi cavallereschi. Manipolati dall'arte bizzarra del Fortiguerri, si trasformano in altrettante caricature. L'insieme di ciascuno e di tutti risulta dall' accozzamento degli uffici e delle imprese le più strane e le più disparate. Orlando, Rinaldo, Ricciardetto e Astolfo, clic uccidono giganti, scannano mostri, vincono incantesimi c liberano da morte sicura paladini e donzelle, non rifuggono, dove occorra, dall'esereitare alla lor volta i mestieri dello spenditore, del cuoco, del barbitonsore e dell'ostiere. Lo stesso Fcrraù, il più rozzo e feroce dei Saraceni, si fa eristiano e romito. Il battesimo non basta però a purgarlo dai vizi. L'uomo nuovo è spesso soverchiato in lui dall'uomo vecchio. Ipocrita, bacchettone e satiro a un tempo, passa repentinamente dalle penitenze più austere alle dissolutezze più sfrenate: è un misto, dirò così, dì superstizione e di fede, di pentimenti e di ricadute, di eristiano c di pagano.
   Ho detto che il u Ricciardetto » non ha nulla di comune eoi fare degli Arcadi. Ciò ehe il Fortiguerri sembra aver tolto da loro, vorrebb'essere il principio che u la poesia è arte di verseggiare per fine di diletto ». Si sa infatti chc iì poeta soleva, poe'oltre i venticinque anni, passare le sere d'autunno in una sua villa del Pistoiese, leggendo a una eletta di giovani ora il Morgante Maggiore, ora 1' Orlanti o Innamorato, e ora il Furioso. Accadde una volta ehe nel prender riposo dalla lettura uscisse un di que'giovani a dire: <.' Iddio sa quanta fatica sarà ella eostata agli autori di questi poemi, non dico la fabriea di un canto intero, ma d'una dozzina d'ottave! » Non fu di questa opinione il Fortiguerri; e per provare che il poetare si deve più ehe per metà alla naturai promise' di portare per la sera prossima un canto « mescolato dello stile di tutti e tre ». Ebbe u principio, mezzo e fine » da ciò u un poema di trenta canti, nel eorso di H pochi anni ed a tempi rotti c avanzati alle occupazioni più gravi ». Questo fatto e le dichiarazioni del poeta escludono dal u Ricciardetto » qualunque idea d' uno scopo generale. La stessa affinità, che sotto alcuni aspetti si può riscontrare col