EPOPEA.
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Posteriore di pochi anni al Marchetti fu il Gesuita Tommaso Cova, nato e morto inrMilano il 1737, in età di quasi novant'anni. Buon matematico c inventore di uno strumento per operare la trisezione dell'angolo, non lasciò di accompagnare lo studio de' ealeoli al culto della poesia. Frutto delle sue fatiehe è il Puer Jesus, un poema in esametri latini, diviso in sette libri. Il raceonto evangelico si può dividere, eom'ò noto, in due parti principali. La prima si abbraccia alla nascita del Cristo; la seeonda agli avvenimenti che ne aceompagnarono gli anni della missione divina sino all'ascensione. Tra 1' uno e 1' altro di questi due periodi, ricchi di particolari vari e minuti, v' ha un tratto di cui gli Evangelisti non fanno quasi parola. E questa la puerizia, c diremo anehc in parte 1' adolescenza del Cristo. Il eampo evangelico era stato già mietuto da due ingegni poderosi , il Sannazaro ed il Vida. Il primo avea preso a tema del suo De Partu Virginis la naseita; dal seeondo s'era ordita la u Cristiade » sul rimanente della narrazione. Il Ceva prese inveee a riempire la lacuna lasciata, non dirò da' due ehe lo avevano preceduto , ma dagli Evangelisti medesimi. Al difetto di ciò ehe si poteva attingere dalla fonte genuina, supplì eon gli Evangeli apocrifi, con le leggende e le tradizioni, compilate e raccolte da' cristiani primitivi. E più che con l'aiuto altrui, lavorò eon la fantasia propria.
Il poema ineomincia dalla fuga in Egitto e si ehiude eon la disputa fra' dottori del tempio. L'autore finge ehe gli avvenimenti de' quali si tesse la tela , gli sieno rivelati dalla Vergine apparsagli in sogno. Giona, reduce dall'Egitto in Nazareth sua patria, annunzia ad aleune donne ehe vivevano in pena, il prossimo ritorno della Sacra Famiglia. La notizia, avvalorata da tre regali mandati dalla Vergine a due amiche, rallegra un banchetto di nozze. Non è, si può dire, ben diffusa la voee di quel ritorno, ehe la Vergine arriva dopo un viaggio prodigioso nelle vicinanze di Nazareth. Ravvisatala da lontano, corrono a incontrarla festanti i castellani, e l'aeeompagnano da prima presso una veeehia amiea, e quindi nella easa paterna. Il fatto non può non commuovere il demonio, ehe , fermo di muover guerra a Gesù, manda da prima de' suoi a Nazareth: ma accorsovi a breve distanza egli stesso, n'è seoperto da un consesso di donne. La Vergine, messa sull'avviso da un Angelo, si reea nella Valle di Enone presso il Battista. Raggiuntavi poeo dopo da'demoni, muove, avvertita ugualmente, al paradiso terrestre. Ivi s'incontra in Elia e nelle anime de' santi padri. La breve dimora è rallegrata dalle storie scolpite nell'aula massima del palazzo, e dallo spettacolo di un dramma rappresentato dagli Angeli. Ritornata quindi in Nazareth, trova i castellani intesi a investigare la divinità di Gesù , intantoehè Simon mago saerifiea una verginella a' demoni, si proclama figliuolo di Dio e ammaestra nell'errore i Samaritani, raccolti eo' prestigi in una selva. A soddisfare i desideri de' Nazareni s'interpongono indarno le preghiere di Maria e di Giuseppe. Gesù, smarritosi all'entrar di primavera, si raccoglie nel tempio c rivela, non affatto chiaramente, la sua divinità a' dottori. Cercato inutilmente per tre giorni, è additato finalmente a' genitori da un angelo ehe dissipa a un tempo gl' incanti della selva. Il suo ritorno in patria ò un vero trionfo. Accompagnato dagli angeli v' è riconosciuto senz'altro per vero figliuolo di Dio.
Lascio ad altri il compito di lodare la robusta fantasia del Ceva. Quanto a me, non dirò mai potente d'immaginativa chi si faeeia a rieamare un poema sopra una tela eosì povera d'invenzione e eosì male ordita. L'epopee del Sannazaro e del Vida non vanno eerto immuni di mende. Vi fa difetto il eolorito, ehe è interamente pagano, e quel non so che di spirituale nel sentimento c ne'eoneetti, ehe è tutto della religione cristiana. Quella per altro ehe non vi riesce mai ingrata, è la tela, semplice sempre e naturale, quale risulta dalla narrazione evangelica. Nulla soddisfa per il contrario nel Ceva. D' attinto al raeeonto del Vangelo non v' ha ehe il ritorno dall'Egitto e la disputa tra' dottori del tempio. Tutto il resto è il portato d'una fantasia non robusta, ma puerile ed educata al lezioso ed al fri-
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