EL'Ol'liA.
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solenne cantarono i più gravi argomenti: s'avverò particolarmente ne'manifattori d'epopee sull i foggia della Gerusalemme Liberata: s'avverò nel Bracciolini stesso, di eui i posteri ricordano appena, ma non leggono, i poemi.
I pregi dello a Seherno degli Dei » sono tutti di forma. Il Bracciolini ha bella lingua, leggiadri modi, versi eleganti. L'ottava, faeile in generale e armoniosa, s'avvicina al fare vario, disinvolto, naturalmente trasandato dell'Ariosto, mentre quella del Tassoni arieggia alla gravità e sostenutezza del Tasso. Per questi pregi eli natura estrinseca , lo u Scherno degli Dei » vorrebbe ritenersi superiore, oserei dire, quasi alla u Seeehia Rapita », ehe alla sua volta s'avvantaggia immensamente sopra di quello per la originalità della invenzione , per lo insieme della eomposizione, e soprattutto per quella vis eomiea, ehe vuoisi riputare uno degli clementi principali di un poema gioeoso.
L' esempio della u Seeehia Rapita » e dello u Scherno degli Dei » non rimase infecondo in Italia. Molti, poeti e non poeti, si provarono in questa nuova maniera di epopea. A' seguaei del Tassoni, e diremo anche del Braeeiolini, non è toeeata per altro sorte migliore degl' innumerevoli manifattori r' epopee, romanzesche ed eroiche, foggiate sulle norme dell'Orlando Furioso e della Gerusalemme Liberata. È della schiera Giambattista Lalli, morto in Norcia , ove naeque, del 1<; 37 in età di sessantaeinque anni. Lo studio indefesso della giurisprudenza, ehe gl; valse luerosi e onorifici offici nelle eorti di Roma e di Parma, non lo straniò dagli esercizi poetici e in partieolar modo dall'epopea, I biografi ricordano di lui la ti Gerusalemme Desolata », un poema eroieo sull'esempio del Tasso, ehe da n:ssuno più si legge. A ugual destino furono dannate sin dal loro primo comparire la u Franceide e la Si') se li ci de », due epopee gioeose sul mal franeese e su Domiziano moschicida. L'uniea, ehe non diròsi legge, ma si ricorda ancora, ò 1' u Eneide Travestita », una parodia dell'Eneide di Virgilio. A differenza di quelli che , a riuseir nell'intento di far ridere, posero l'ingegno a ingrandir le eose piccole, il Lalli si brigò di conseguire il fine medesimo per una via affatto opposta: il suo studio sta tutto nel convertire in buffonerie gli atti magnanimi degli eroi e nel rimpieeolire le immagini grandiose del poeta mantovano.
Fu detto ehe al Lalli, rieco di fantasia e di vena poetica, si deve il vanto d'aver saputo eogliere le somiglianze tra le idee più disparate e ritrarle eosì congiunte da farne naseere una ripugnante trasformazione. Lungi da me il sospetto ch'io voglia negare al Noreino il vanto di questo merito particolare. A' pregi del fare faeeto ed arguto di eui va adorna l'« Eneide Travestita », io aggiungo volentieri l'altro di una spontaneità e armonia non comune nella fattura dell'ottava e del verso. Con tutto ciò io penso, ehe la lettura di quella parodia possa rallegrare e non più le ore del ehilo a un ozioso che non sia mai giunto a gustar degnamente l'epopea virgiliana. Per me, è più ehe altro, una profanazione di quanto v' ha di più eletto e di più finito nell'arte. E l'aver data l'intonazione allo Sear-ron, ehe faeeva altrettanto nella letteratura franeese, non è che un motivo di più a raffermarmi in tale senteaza. Al pensiero dell' u Eneide Travestita » mi si aeeompagna sempre l'immagine di una soeietà schiava ed ipoerita, ehe ineapaee per soverchia infingardagine d'ogni nobile ed elevato eoneetto , s' adopera a soffocare l'ultima idea della propria dignità in un riso sgangherato ed ozioso, mendicato talvolta anelie in onta delle eose più perfette e più sante.
A Lorenzo Lippi, pittore assai corretto nel disegno, ma troppo ligio nel copiare la natura, morto in Firenze, ove naeque nel lGijl, in età di cinquantotto anni, erebbe nominanza il a Malmantile »; un' epopea gioeosa,
Scritta così, come la penna getta,
Per fuggir l'ozio e non per cercar gloria.
La favola è tutta lavoro di fantasia. L'unico che non esco a capriccio , è il ti»