IL MOVIMENTO TEOLOGICO E FILOSOFICO.
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1542 pubblicava l'Actw in pontifces romanos et eorum asseclas, e monsignor Carnaseechi, che avea accettato le dottrine del Valdes, furono l'un dopo l'altro giustiziati a Roma, mentre il Fannio era bruciato a Ferrara, e una se aera più numerosa cercava libertà e salvezza tra i protestanti: ricordiamo, tra quelli che hanno scritto di teologia, Pietro Martire Vermigli fiorentino; Girolamo ZancF bergamasco; Bernardino Ochino sanesc, che collo sue prediche ispirate avea toccato i cuori del Bembo, di Vittoria Colonna e perfino quello dell'Aretino, e che, esule, fu tacciato d'inclinare all'arianesimo e di favorire la poligamia; Pietro Paolo Vergerio, già nunzio apostolico a Vienna e vescovo d Capo d'Istria sua patria; c infine i due Soccini, il primo dei quali, Lelio, acuto scrittore di cose teologiche, si schierò fra gli ant'trinitarì e professò un qua* schietto razionaivsrao; conforme alle tendenze generali dei riformati ; ialiani, che quanto si sentivano alieni dalle idee intolleranti di Calvino, altrettanto inclinavano al razionalismo di Zuinglic
Di fronte al fermento delle dee religiose, che travagliava l'Italia stessa, e di fronte alla grande rivolta germanica, i ravvivò anche il fervore dei cattolici rigoristi, che presero a combattere, in nome delle antiche idee, avviarono e diressero l'opera insigne del concilio tiidentino, e seguitarono poi a lottare prò aris et focis sia contro i novatori stranieri, sia per attuare nella chiesa le riforme stabilice nel concilio.
Rimandando i lettori più cunos alle storie della teologia o anche alla storia letteraria del Tiraboschi, noi ci contonti-imo qui di ricordare i nomi e le opere dei principali.
Combatterono le idee di Lutero prima del coni no un Ambrogio Fiandino, che troveremo anche tra gli oppos 'tori del Pomponazzi ; Andrea Bauria, e Girolamo Neg, i: tutti e tre agostiniani, che sorgevano quasi a vendicare l'onore dell'ordine loro al quale Lutero era appartenuto. Ricordiamo ancora, oltre S-ilestro Prierio, il m.;e Tommaso Da Vio, detto il cardinale Cajetano, che, come il Contarmi, fu accusato di connivenza co'protestanl ; Girolamo Aleandro dalla Motta; Alberto Pio, contradditore di Erasmo da Rotterdamo; e infine Gregorio Cortese, che contro i protestanti prese a dimostrare la venuta di S. Pietro a Roma.
Nel concino e per il concilio tridentino s'affaticarono a vantaggio dell'idea cattolica il cardinale Giovanni Morone, Girolamo Seriprando, Ambrogio Catarino che, oltre Lutero, prese a combattere anche il compatriota Bern. Ochino e il Savonarola, considerato da Lutero stesso come proprio precursore; Muzio Caiini e Isidoro Ciarlo bresi ani e l cardinale G. F. Commendone, la cui molta attività in favore della chiesa ci fu narrata dal suo segretario A. M. Gra*. ar nella Vita che ne ha sci 'ito. Non abbiamo poi bisogno di ricordare quanto benefica fosse l'opera del concilio tridentino, spc< talmente sotto il rispetto della disciplina ecclesiastica e del costume n generale. Ne abbiamo già detto altrove quanto può bastare allo scopo nostro (1).
Tra gii scrittori ecclesiastici che continuarono l'opera del conci io ricordiamo Clemente Dolera da Moneglia, Antonio Possev no da Mantova, e il maggiore di tutti, il gesuita Roberto Bellarmino, autore di vigorose e numerose Controversie contro i protestanti. Tra gli scrittori non ecclesiastici e non teolog di professione, merita uno speciale ricordo Girolamo Muzio (2), che prese specialmente a combattere l'apostata suo compaesano Vergerio, contro il quale nel 1550 diede fuori le Vergeriane con insieme un Discorso se convenga radunar concilio, e un Trattato della comunione de'laici e delle mogli de'chierici. Scrisse poi anche le Mentite, ochiniane, due libri di storia ecclesiastica in confutazione delle Centuriate magdeburgenses, le Malizie iettine (1565) contro Francesco Bett romano; e, insieme a molti altri scritti polemici, anche un trattato De romana ecclesia (Pesaro, 1563), in cui mirava a rivendicarne la tradizionale autorità.
(1) Vedi a pag. 26-7.
(2) Nato a Capo d'Istria nel 1496 e morto nel 1576.
Canello. 37