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Storia della Letteratura Italiana nel Secolo XVI

U.A. Canello
Francesco Vallardi Milano, 1880, pagine 327

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a cura di Federico Adamoli

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   CAPITOLO XII
   L'IDEA DELLA VITA PUBBLICA NEI DISCORSI, NEI DIALOGHI E NEI TRATTATI SCIENTIFICI (1).
   Gli scrittori di politica nel cinquecento tu distinguono in due grandi classi, la prima delle quali abbraccia quelli aventi in cima al loro pensiero una unità monarchica, che renda forte lo stato e protegga contro le prepotenze aristocrati* che il popolo; la seconda, quegli altri chc vaghegg ano come stato ideale una foderaziDne di governi possibilmente rcpubblican i in mano dell'aristocraz a. Alla testa della pr ma sta il Machiavelli; alla testa della seconda il Guicciardini. Ne trattiamo quindi in due specm: paragrafi, senza preoccuparci della forma chc queste idee politiche hanno ri restito, contentandoci di notar qui, che, a seconda delle circcstanzc, ora abbiamo l'orazione tanto quanto rettorica, ora il dialogo vivace, ora il freddo trattato.
   § 1. — i politici unitaiili,
   Il Mach, ivell tiene fra i nostri politici del cinquecento 1, grado che all'Ariosto spetta fra i poeti. L'ideale poi ;ico che traluce dal Furioso, e l'idea politica che si rivela nel Principe, nei Discon ', nell'Aria della Guerra e nel Castruccio, hanno fattezze molto convenienti, e si presentano, d fronte alla realtà della vita politica d'Italia e d'Europa, nello stesso atteggiamento: ambidae preannunciano il prossimo avvenire, da lunga mano preparato, delle grandi unità monarch 3lie e della più grande unità imperiale che in questo secolo si v lero attuate. La differenza tra quest ideale e quell idea, è la differenza che deve necessariamente passare tra il misurato pensiero dello scienziato, che stud \ le cose nella loro effettualità, e il vago e animoso ideale, che ii poeta intuisce con uno sguardo complessivo alle aspirazioni passate e presenti. E così è dovuto accadere che, mentre l'ideale dell'Ariosto non venne del tutto raggiunto nella realtà nuova, e il nuovo Carlo fu ben minore del mitico antico; ] idea del Machiavelli invece si trovò oltrepassata dai fatti che quas immediatamente le tennero (.xetro, e ciò ch'egli vagheggiava per la sola Italia s'effettuò per buona parte d'Europa.
   Consideriamo ora più dappresso le sue dottrine politiche, e domand ),mogli ciò ch'egl pensasse in generale sulla cos,'tuzione degli sta e ciò ch'egli vagheggiasse in particolare per Firenze e per l'Italia.
   (I) Giuseppe Ferrari, Corso sugli scrittori politici italiani; Torino, 1852. - F. Cavalli, La scie ma, politica in Italia; Venezia, 1804 e segg, (Memorie dell'Istituto veneto).