L' IDEA DELLA VITA PRIVATA NELLA STORIOGRAFIA.
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del suo importantissimo epistolario, che, riordinato di recente dal Guasti, viene a dare una bella e sincera autobiografia dello sventurato poeta (1). Ci resta a dire qualche cosa delle lettere del padre suo Bernardo.
Le lettere di B. Tasso (2), importanti anche per alcune notizie sui fatti politici del tempo, dei qua! ebbe parte stando prima ai serviz del conte Guido Rau-gone e poi più lungamente a quelli del principe Ferrante di Sanscverino, furono scritte fra l 1525 e il 1556; e ci i specchiano una figura non grande, punto eroica, ma simpatica e buona, quale molti non imaginano possibile nel secolo dei Borgia e dell'Aret.io.
Se v cerchiamo Bernardo nella sua condotta poli'ica, pi ma intonto a servire i francesi col Rangone, poi accalorato ai servigi di Spagna e imperialista nel primo periodo vissuto col princ.pe di Salerno; e poi di nuovo corteggiatore del Cristianissimo e dei Rea1 di Francia, e supplichevole infine di bel nuovo verso il re di Spagna; se consideriamo che quest'uomo polnicamente pressoché nullo, per amb sìdu di potere, e fors'anche per amore di guadagni nuovi o per conservare almeno gli an ichi, abbandona la sua diletta famigliuola, dove ha pure tutti i suoi contenti; noi ci sentiamo alienare da lui, e appena appena cc gli reconciliamo, vedendolo amaramente pentirsi della propria ambizione e chiamarsi colpevole della morte immatura della povera Porzia (3). Ma se riusciamo a perdonargli questa incostanza politica in grazia della sua natura che non era fatta per pass or . si forti, e in grazie de'tempi ne'quali non era facile veder sempre ben netto da chc parte stesse il bene c/Italia; e se, dopo ciò, andiamo a studiarlo in alcuni momenti della sua vi ;a pi vata, noi ne restiamo dolcemente incantati.
Non rifugge da giov ne da qualche facile amore con Tullia d'Aragona; ma poi ben presto ama puramente e profondamente Ginevra Malatesta che divien moglie d'altri; e quando più tardi egl: s: .mbatte in Porz a de' Ross. ' e la fa sua, e quando Porzia lo fa padre Ri due bambini, egli vive tutto per la famiglia, ed è felice e per poco fa gli altri felici.
Dalla pacc di Sorrento, nei primi ann del suo matx monio, egli scrive all'amico Yettor De'Franceschi: u Mia moglie sta sana e bella d'animo e di corpo e n si conforme al desiderio e al bisogno mio, che d'altra qualità non lo saprei » desiderare. Amola quanto la luce degli occhi mici ; e altrettanto da lei essere » amato mi godo sommamente. Io ho la mia prima figliuola (Cornelia) beli-ssima » (se l'affezione paterna il giudicio non mi toglie), la quale con ìnol-i lumi di n virtù e d'ingegno mi dà speranza di grandiss' aa consolazione. Questa, dopo la » madre, è l'anima mia e tutto il mio bene (4). » La guerra del Piemonte nell'anno seguente, e le negoziazioni della pace lo fanno andare ramingo e lontano da'suoi cari, a Moncahi, ad Asti, a Brusselles, ad Anversa. Ma finalmente conchiusa la pace, egli può tornare; e da Roma, ad Onofrio Correalc chc in nome della moglie gli rimproverava la troppo lunga assenza, ìisponde, esser egli in errore se pensa gli gravi il legame della famiglia: u 11 giogo eh'.) porto al collo c coin-posto d'amore c di fede e si soave che io non lo sento, n E poco prima: a Io » non trovo maggiori delizie che io starmi in casa mia con la mia famiglia e co' » miei figliuoli, e con tutte le mie comodità (5) n.
Per poco può di nuovo godere la quiete domestica; che nel 1547 egl1 deve accompagnare il suo principe in Germania, dove andava ad intercedere per i Napoletani nella questione dell'Inquisizione.
Il pensiero del Tasso è sempre rivolto alla sua famigliuola, e da Augusta scrive a Porzia sua: u Io vorrei, anima mia dolcissima, poter trasformarmi i que-
(1) Del loro carattere giudica bene il Tasso stesso, nella lettera 420 al Cataneo (voi. II, p. 429\
(2) Abbiamo sott'occhio l'edizione in tre volumi, Padova 1733, presso G. Cornino.
(3) II, 122 e passim.
(4) I 232-3.
(5) I, 373 (Lettera del giugno 1545).
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