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Storia della Letteratura Italiana nel Secolo XVI

U.A. Canello
Francesco Vallardi Milano, 1880, pagine 327

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   CAPITOLO IX.
   stranieri fecero sì che nel cinquecento s' avessero da Italiani parecchie storie di nazioni straniere.
   Carlo V, che del resto era straniero solo a metà, ebbe il suo storiografo m Lodovico Dolce, autore anche d' una vita di Ferdinando I imperatore; e la spedizione di Carlo V a Tunis' fu narrata in elegante latino da Orazio Nucula da Terni (1552); e a lui dedicò il Giovlo 1531 i suoi Commentari latin delle cose dei Turchi, editi solo nel 1541.
   Lucio Marineo siciliano, nativo cioè di paese da lungo tempo in istretti rapporti con Spagna, scrisse: De laudibus Hispaniae ; De Aragoniae regibus ; e De rebus Hispaniae memorabilibus.
   Polidoro Virgilio urbinate, per commissione di Enrico VIII, scrisse una storia d'Inghilterra, edita a Basilea nel 1534; e Paolo Emilio veronese, per commissiono di Carlo VIII, stese una storia di Francia, che dalle origini viene fino al 1488; edita in parte fino dal 1516, compiuta nel 1538. Ambidue n latino.
   In italiano invece scrisse Lodovico Guicciardini, nipote di Francesco, i Commentari delle cose d'Europa, spcc. almente ne'Pacs Bassi, dal 1529 al 1560, editi ad Anversa nel 1565.
   Ricorderemo infine che Pietro Martire d' Anghicra (1), vissuto lungo tempo alla corte di Spagna, oltre trentotto libri di lettere in cui narra de'suoi viaggi ci lasciò le De rebus oceanicis et orbe novo Decades, che sono una storia delle scoperte di Colombo e una descrizione di que'nuovi paesi; e chc Giampietro Maffei bresciano, vissuto lungo tempo a Lisbona, ci diede n sedici libri (Historia Indicorum) la narrazione dei viaggi orientali de' Portoghesi e della diffusione del cr. stianesimo in quelle lontane regioni fino al 1558. Editi a Firenze nel 1588 , usi irono l'anno appresso tradotti ni volgare da Francesco Serdonati.
   (1) Nato uel 1455 e morto nel 152G.