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Storia della Letteratura Italiana nel Secolo XVI

U.A. Canello
Francesco Vallardi Milano, 1880, pagine 327

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   l'idea della vita pubblica nella storiografi.
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   sicurava quieto vivere e indipendenza sotto il protettorato 'li Spagna e dell' Impero, diede, verso il 1545, l'incarico a Jacopo Bonfadio (1) da Salò, clic a Genova professava filosofìa e godeva buon nome di latinista, di redigere, colla scorta dei notamcnti della cancelleria di stato, gli Annali della città dal 1528, cioè dall'anno della ricuperata libertà, in poi. E il Bonfadio si accinse animoso a comporre gli Annalas (2) con in mente i modelli latini e coll'intenzionc anche di far opera di storico vero e non di semplice cronista. Cominciava, infatti, la sua narrazione con una certa larghezza intercalando ai fatti considerazioni filosofiche; ma richiamato poi al suo ufficio di semplice annalista da un procuratore di stato 13) ' si contentò per il rimanente di preporre a ciascun libro un proemio morale, il quale non sempre si lega, come nel Machiavelli, alla narrazione che precede o che segue. Il quinto ^'bro, ch'è l'ultimo, giunge al 1550, anno in cui egli perdette la vita per accusa di peccato contro natura. Di animo libero e informato alle massime degli stoici (4), sincero ammiratore di Andrea Doria e della politica generale da lui seguita, egli non esita a condannare crudamente la congiura del Fiesco, e la personalità stessa del conte Luigi, che dice spinto alla rivolta politica dai debiti enormi onde s si era gravato; e come condanna la congiura del Fiesco condanna del pari la r volta de'- Napoletani contro il viceré Toledo e le velleità di Pier Luigi Farnese, assassinato in quell' anno stesso, di riattirare in Italia ì Francesi per opporli al prepotente imperatore. È scrittore chiaro e conciso ed elegante senza affettazione.
   Uberto Foglietta (5), genovese, vissuto lungo tempo alla corte di Roma e al servizio del cardinale Ippolito d' Este, aveva dimostrato uno spirito ben diverso da quello del Bonfadio nei due libri Della repubblica di Genova scritti verso il 1556 e stampati a Roma nel 1559, nei quali si faceva propugnatore d'un ordinamento più libero e democratico di quello che al Doria piacesse; e poi nei frammenti d'una sua storia universale d'Italia e d'Europa, editi nel 1571 (6), pur riconoscendo che il partito di Andrea Doria era a Genova nel 1547 il u melior et frequentior », circondava di molta indulgenza e perhno si direbbe di • unpatia il giovine cospiratore; e di Pier Luigi Farnese lodava l'arte di tener bassi i nobili, opponendo loro la b irghesia, e insieme l'intenzione di bilanciare l'influenza dcll'im -peratore colle forze di Francia, pur soggiungendo che quelle velleità poteano esser fatali alla quiete d'Italia, appena stabilita nel 1544; e apertamente pigliava le parti del popolo napoletano che colle armi si opponeva al Toledo.
   Libera-to dal bando che l'aveva colpito per i due libri sulla repubblica di 3nova, egli ebbe nel 1576 l'incarico officiale di scriver tutta la storia patria, della quale potè stendere soli dodici libri che vanno dalle origini al 1527, c furono pubblicati dopo la sua morte dal fratello Paolo nel 1585, con un supplemento che narra i fatti del 1528, cioè la liberazione di Genova dal dominio francese per opera del Doria: supplemento desunto dagli Annali del Bonfadio ancora '.lediti (7). Diligente ricercatore ed espositore chiarissimo, il Foglietta è riuscito a darci un corpo prezioso di storia, quale appena l'hanno avuto in questo secolo i Fiorentini.
   (1) Nato ver*o il 1500 e morto nel 1550.
   (2) Eliti la prima volta, insieme colla traduzione italiana di B. Poschetti, nel 1586. Abbiamo sottocchio l'edizione del Grevio Thesaurus, voi. I.
   (3) Thcsaur., I, co. 1343.
   (4) « Equidem non is ego sum qui cujusquam gratiam eorum, qui vivunt, aucupari studeam, homo » recondita ' attira, et satis cognita fide; ueque profefto causa ulla subest, quamobrem assenter ali» cui qtii animi mei-libertatem quaindam secutus, nemini me unquam addixerim », Lib. lì; Tlies. , I, col. 1345-6.
   (5) Nato circa il 1518 e morto nel 1581.
   (6) I Principali/sono: Conjuratio I. L Flisci ; Tumultus Neapolitani ; e Gaed.es P. L. Farnesi Placentiae ducis, che riguardano fatti del 1547. Vengono poi quattro libri De sacro foedere in Selinum (Guerra di Cipro, 1570-2); De Expeditione in Tripolini ; De ecepeditione tunetana] De obsidione meli-eiisi, ecc. Si leggouo nel l voi, del Thesaurus greviano.
   (7) Ripublicata dal Graevius, nel J voi. del suo Thesaurus,