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Storia della Letteratura Italiana nel Secolo XVI

U.A. Canello
Francesco Vallardi Milano, 1880, pagine 327

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a cura di Federico Adamoli

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   LA RICOSTITUZIONE DELLA VITA FAMIGLIARE NELLA POESIA DRAMMATICA. 245
   ine) ha tradito l'amore, e noi ne paghiamo ancora le pene. Il discredito è caduto sulla donna, e speci.ilinente sulla fanciulla desiderosa di nozze; e vittima di questa diffidenza più d'una fanciulla ogni anno s immola sugL altari, ne: conventi o nella solitudine rincresciusa della casa materna. Leggi eccessivamente rigorose (s' ricordino quelle di Pio V contro il meretricio e l'adulterio, pag. 27) sono le conseguenze dell'antica lassezza. Bisogna redimerci; e per redimerci occorre il vero amore, anzi un amore eroico, a tutta prova, e bisogna chc l'esempio venga dalle class superiori; che i nuovi sinceri amanti sieno sangue di dei. Questa è la comune persuasione; e i parenti cercano nella loro saggezza di ben assortire le coppie e di preparare un miglior avvenire. Ma 1' assortimento delle coppie non può essere opera dei parenti; dev'essere l'opera della natura stessa che parla per bocca dei giovani amanti: Mirtillo ed Amarilli sono i predestinati dal cielo; e a loro spetterà il vanto di lavare l'onta delle tante antiche Lucrine d'Italia.
   Chi legge superficialmente il dramma del Gruarini può trovarlo immorale ne. particolari e nei motti filosofici che qua e là sono in bocca de' personaggi o del coro (1), come in specie quello che dice Amarilli:
   Legge umana inumana
   Che dài per pena dell'amor la morte!
   Sc'l peccar è sì dolce
   E'I non peccar sì necessario ; o troppo
   Imperfetta natura
   Che ripugni alla legge!
   0 troppo dura legge
   Che la natura offendi (2) !
   Ma chi figge l'occhio più addentro vede che appunto il gran merito d: questo dramma consiste nell'avere coraggiosamente affrontato e con serena sapienza risolto il problema della lotta tra la legge e la natura, tra il gius positivo e il naturale, che appunto tormenta Amarilli, designata in isposa per legge a Silvio, e per affetto di natura a Mirtillo.
   Ora la soluzione del dramma dimostra che il dissidio tra la legge e la natura è di semplice apparenza; chc la natura può essere mule interpretata dalla legge, ma sa poi sempre vendicare i propri diritti.
   Tutto questo è mirabilmente detto anche nel coro dell' atto quarto, ove in opposizione alle pastorellerie del Tasso, s descrive il vero stato, non di natura, ma secondo natura, secondo importa il continuo progresso dell'umanità. Riferiamo qui per intoro questo bellissimo squarcio di alta poesia.
   0 bella età dell'oro, Ojiand'era cibo il latte Del pargoletto mondo, e culla il bosco; E i cari parti loro Godean le gregge intatte,
   Nè temea il mondo ancor ferro ne tosco! —
   Pensier torbido e fosco
   Allor non facea velo
   Al Sol di luce eterna.
   Or la ragion che verna
   Tra le nubi del senso, ha chiuso il Cielo:
   Ond'ò che il peregrino
   Va l'altrui terra, e'I mar turbando il pino.
   (1) Ginguene, VI, 421 e segg.
   (2) A.tto III, se. 3.