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Storia della Letteratura Italiana nel Secolo XVI

U.A. Canello
Francesco Vallardi Milano, 1880, pagine 327

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a cura di Federico Adamoli

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   CAPITOLO IX.
   Che qualunque Donna o donzella abbia lu fè d'amore Come che sia contaminata o rotta, S'altri per lei non muore, a morte sia Irremissibilmente condannata (1).
   Ora si dà la fortuna che sieno appunto in età da sposarsi due semi del cielo tra gli Arcadi: Silvio, tiglio del gran sacerdote Montano, discendente da Ercole; e Ainarilli, figlia di Titiro, progenie del gran Pane; e la saggezza de'gcnitori, in ispecie di Montano, vede nel matrimonio de'due il mezzo fortunato di placare finalmente l'ira di Diana. I due sono fidanzati. E a questo punto s'apre il dramma.
   Silvio (come la Silvia dell'Amine), tutto dedito ai piaceri della caccia non conosce l'amore e non si cura nè della fidanzata Aiuarilli, nè di Dorinda, che spasima per lui. ULli aspira a liberare il paese dal cinghiale d'Erimanto e a raccogliere così il plauso e la riconoscenza di tutti gli abitanti. Nò Amarilli è lusingata da tal matrimonio, e in segreto ama un altro. Quest'altro, Mirtillo, ha veduto Amarilli ai giochi di Pisa in Elide; ne è rimasto innamorato, e per non morirne languendo è venuto, dietro il consiglio d'un oracolo, in Arcadia, dove la \ .sta della giovinetta rinfiamma la sua passione. Corisca, civetta cittadina, rit. -atasi a far suoi gioct in campagna, innamora di Mirtillo e pensa al modo di perdere Amarilli; e combina un inganno per mezzo del quale i due giovani aman ; sono colti insieme in una grotta. Come colpevole d'aver rottala fede promessa a k.' lvio, Amarilli è tratta al tempio per esservi sagrificata ; ma Mirtillo (che pur la stima colpevole, essendogli stato fatto credere da Consea, che Amarill fosse entrata nella grotta per amor d'un pastore), si offre in cambio di lei e a tenore della legge viene accettato. Si prepara adunque il sagrifitio ; ma nell'istanti che il ferro del sacerdote Montano sta per cadere su di lui, ecco romper la folla Carino, giunto da poco, dopo molte peregrinazioni, in Arcadia, e interrompere il sacro rito, che si diferisce all'indomani. Dalla contestazione che insorge tra lui e il sacerdote, risulta chc Mirtillo è il primogenito di Montano, portato via dal torrente Ladone ed allevato come figliuolo da Carino. Lo stupore e la confusione di Montano che si vede in dovere di sagrifi jare l'indomani il propi .0 figliuolo ritrovato, son tolti via dal contenne profeta Tirenio, i quale spiega come ora solo, col matrimonio di Mirtillo e di Amarilli, si avverasse appuntino 1' oracolo: poiché mentre Silvio e Amaril1' venivano congiunti dalla saggezza de'genitori, Mirtillo e Amarilli eraao veramente u due semi del cielo congiunti da amore » e Mirrillo era quel u pastor fido la cui pietà era destinata ad ammendare l'antico error di Lucrina ». I due sono congiunti e gli Arcadi sperano ormai debba cessare l'ira di Diana.
   A questa, ch'è la favola centrale, s'intrecciano po due favole secondario, abilissimamente collegate ad essa. Silvio, che non volea saperne di Venere e d'Amore, ferisce Dorinda appiattata in un cespuglio, avendola creduta, per le pelli che avea indosso, un lupo; e impietosito per fi male che le ha cagionato, se ne innamora e fin- ce collo spesarla. Corisca, che avea destato le furie erotiche d' un Satiro, e tradendo la fede d ira a Coridone, accoglieva chi meglio le piacesse nell'antro di Ericina, e avea teatato di perdere l'innocente Amarilli, resta punita dallo spettacolo della felicità di lei; e un diata e pontiti chiede pjrdono. Così un'aura di pace e di felicità aleggia, alla fine del dramma, su tutti i personaggi.
   E qual è il concet'o speciale che il Gruarin ha voluto incarnare in questo elaboratissimo dramma? Noi crediamo che in esso, meglio che in nessun'altra opera teatrale, si rispecchino chiare le condizioni e gl: ideali della vita privata italiana Verso la fine djl cinquecento.
   Abbiamo peccato, dice il poeta ai suo contemporanei: Lucrina (s, badi al no-
   (1) Ib.