Stai consultando: 'Storia della Letteratura Italiana nel Secolo XVI ', U.A. Canello

   

Pagina (251/343)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina      Pagina


Pagina (251/343)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina




Storia della Letteratura Italiana nel Secolo XVI

U.A. Canello
Francesco Vallardi Milano, 1880, pagine 327

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

Aderisci al progetto!

   
[Progetto OCR]




[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   la ricostituzione della vita famigliare nella poesia drammatica. 243
   esso riposta per un istante la fantasìa affaticata dallo spettacolo della vita reale, ma non soddisfa l'intelletto, che, senza pargoleggiare, non può far suoi gl'ideali tasseselii, gl'ideali dell'età dell'oro. A quel mondo poetico, che s'intravvede ncl-\'Aminta del Tasso, calzano tutte le rigorose criuchc che del genere idillico ha fatto con molta sapienza uri poeta e critico altissimo, Federigo Schiller (1). Chi aspira a quel mondo è un bambino, che vuol essere cullato, non un uomo vigoroso che ami lottare e della sua lotta godere i dolci frutti.
   Superiore di gran lunga, specialmenta sotto il rispetto del contenuto ideale, è il Pastor fido di Gr. 13. Guarnì (2), dove pure son moli dei difetti ioli 'Aminta, in ispecie quell'artificio di frase e di penderò, che raffredda l'interesse e rivela di tratto in tratto per note di testa quelle che si era inclinati a prendere por vere note di cuore.
   L'.' itreccio del Pastor Fido è complicato assai, tanto complicato che si stenta a farsene un'idea s nte jica, e d conseguenza si stenta pure a raccoglierne il concetto fondamentale. Ma questo concetto è così alto e finamente elaborato, che ben mette conto cercarvelo con diligenza. Noi, per meglio farlo ribaltare, sfrondiamo la selva dell'azione principale di tutti eli episodi e ne presentiamo qui sulle prime il nudissimo scheletro.
   In Arcadia, in tempi remoti, una Lucrina avea tradito 11 sincero amore d'un sacerdote di Di ina, Aminta, per gettarsi nelle braccia d'un pastore qualunque. Diana, cui l'amante tradito chiede vendetta, manda la poste agli Arcadi, e fa sapere che non cesserà dal puni?l: finché 1' infida Lucrina non le sia sagrificata. Lucrina allora è presa e recata al tempio, perchè il sacerdote tradito la sagrifichi di propria mano.
   Ma Ami ita non ha l'animo di farlo, e le dà la prova estrema del suo amore rivolgendo contro di sè il ferro omicida. Vergognata e pentita, sul corpo di lui si uccide anche Lucrina.
   Ma l'ira di Diana non cessa; e impone l'annuo sagrific > d'una vergine fin tanto, dico un oracolo:
   Che due serr, del Civl congiunga Amore;
   E di donna infedel l'antico errore
   L'alia pietà d'un pastor fido ammende (3).
   Al tempo stesso agli Arcadi è fatta la legge severa :
   (1) Ueber naive und sentir,lentalische Dichtung. — Notevole è poi che il Tasso dia qui come supremo suo ideale della vita ciò 'che nella Gerusalemme dà come antitesi spiccata della vita vera, degna de' cavalieri cristiani. Nella Gerusalemme, infatti. Armida insidiatrice cania a Rinaldo:
   Solo eh segue ciò che piace è saggio..
   Questo è saver, questa è felice vita:
   Si V insegna Natura, e si l' addita (c. XIV, st, 62-4).
   Altri dira che la contraddizione è soltanto apparente in quanto mq\YAminta s'idoleggi l'ideale della vita prii ata, e nella Gerusalemme l'ideale della vita pubblica, in opposizione alla quale ogni diritto della vita privata deve cessare, come mostra Virgilio del suo Enea, per il quale, destinato a fondare il gran regno di Roma, è colpa imperdonabile l'aspirare alla quiete della famiglia nel piccolo regno dell'ospitale Didone. Ma se non c inganniamo allatto, nella Gerusalemme gli oziosi amori di Rinaldo sono dati come viluperevoli anche in sè e per sè; e l'accennata contraddizione sussiste E si spiegherà, come nel testo accenniamo, col vedervi un inconscio riflesso della natura intimamente debole e idillica del Tasso, che nella Gerusalemme si dominava, anche per influenza del poema virgiliano ; e qui di straforo, in un momento di spossatezza, si sfoga.
   (2) Nato a Ferrara nel 1537 e morto a Venezia nel 1612. Il Pastor Fido età. già scritto nel 1583, e sen'era preparata la rappresentazione (che poi non ebbe luogo) nel 1585 a Torino per il matrimonio di Carlo Emanuele con Margherita di Spagna. Vedi Gingucné, VI, 401,
   (3) Atto I, se. 2.