la ricostituzione della vita famigliare nella poesia drammatica. 239
ismo. Le stesse condizioni si hanno anche nellMssntoZo, nel Filosofo e nella Mandragora; e noi non sappiamo che gli autori di queste commedie abbiano antcci-pato la filosofģa del Bruno. Mi č ben naturale che tra gli esseri deficienti, che la commedia rappresenta, ce ne sia una classe meno deficiente, destinata a rendere ridicola l'altra. Č poi anche naturale che l'autore drammatico, il quale estrinseca nella commedia la sua superioritą di spirito sulle persone comiche, provi una certa simpatia per quelle che pił s'avvicinano a lui, e gl' fanno quasi da stromenti, per mostrare ridicoli i veri ridicoli.
E se ora riassumiamo il nostro discorso, che moveva dalla Calandria per finire al Candelaio, noi vediamo come a mano a mano si vengano riflettendo nella commedia del cinquecento condizioni della vita famigliare sempre mono riprovevoli. Si comincia a Roma con una commedia che rivela una piena indifferenza per la vita conjugale e la considera come materia di riso grossolano. Poi a Firenze il Machiavelli trova il ridicolo nella costituzione d'una famiglia, che pur aveva molte apparenze di onestą: le pretese ideali sono dunque notevolmente cresciute. Pił tardi ancora l'Aretino e il Cecchi e pił assai il Bruno dovranno accumulare a piene mani il ridicolo sulla persona del marito infelice, per persuadere il pubblico, gią severo e difficile su questa materia, a lasciarsi andare al riso satirico, che qua e lą, quasi a riposo, diventa grosso e farsesco.
La commedia, secondo la frase di L. Andronico, č stata davvero uno specchio della vita; e i mariti e le mogli del cinquecento, che aveano cominciato col mi-rarvisi a pura compiacenza e lusingandosi quas de'proprii difetti nella Calandria, si persuasero un po'per volta a servirsene come le donne accorte : per correggere cioč i proprii difetti o per accrescere la propria vaghezza.
Delle commedie che hanno principalmente servito a correggere i difetti della vita coniugale s'č discorso in questo paragrafo; delle commedie e dei drammi, che hanno servito ad aumentarne la vaghezza si dirą nel paragrafo seguente.
§4. - La ricostituzione della vita famigliare nella poesia drammatica.
Quelli che hanno tentato di desumere dal teatro del cinquecento un'idea dei costumi italiani in quel tempo, sono ricorsi specialmente alle commedie che abbiamo or ora esaminate, e principalmente, come vedemmo, alla Calandria. Un esame imparziale delle commedie di questo genere ha mostrato a noi quanto fondamento avessero i giudizii che, se ne sono dedotti. Edora, venendo all'esame d'una serie ben diversa di commedie e di drammi, nei qn^li si idealizza la sana ricostituzione della famiglia, avremo occasione d./ confortarci nelle deduzioni finora raccolte, e insieme di stupire de'critici, i quali non solo da pochi dati di un certo genere si sono affrettati a tirare le loro conclusioni, ma s sono anche dimenticati di tener conto ne'loro giudizii di tutta quest'altra serie, nella quale le vere opere d' arte non sono nč pił scarse, nč meno celebrate.
Nelle commedie e nei drammi di questa seconda specie s ha uno schema del tutto opposto a quello delle commedie in cui e satireggiavano le male condiz. ani della famiglia gią costituita. Lą, infatti, s'avea presso che sempre un marito vecchio e capriccioso, che la moglie tradiva per amore 1;bidinoso di un forte giovanotto; qu invece s ha quasi costantemente un vecchione rifinito, ma ricco o altrimenti potente, che contende una fanciulla all'amore d'un giovine il qual meglio secondo natura le conviene; e qui, come lą, il vecchio finisce coli'essere scornato, o col riconoscere il proprio torto. Qui insomma s i.isegna ad evitare quella mala costituzione della famiglia che lą s, metteva in ridicolo.
.1 Ariosto č tra i poe con ci quello che pił di frequente ha seguito cotesto tipe, il quale, con non molta varietą, ricorre in tutte le sue commedie, eccettuata la prima, la Consaria (1508), in cui si mostra invece l'ingegno di due giovar^