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Storia della Letteratura Italiana nel Secolo XVI

U.A. Canello
Francesco Vallardi Milano, 1880, pagine 327

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a cura di Federico Adamoli

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   la satira della famiglia nella poesia drammatica.
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   Fessenio. — Voglio inferire, che tu t'accomodi al viver d'oggi
   Politico. — In che modo?
   Fessenio. — Allo esser inimico delle donne, come è quasi ognuno in questa corte, e però ne dici male, o iniquamente fai (1).
   Gli usi della corte erano quelli che il servo Fessenio rimprovera (ben dolcemente, del resto) all'-'stitutore Polinico; e la corte che con tali abitudini c ideali stava a vedere le misere vicende di Calandro e le fu: e amoroso e le astuzie di Fulvia, doveano sentiri- spuntare sulle labbra un risolino comico vero. Meno male, eh' è mancata all'autore la fronte di far scoppiare questo riso da precordii.
   Ma tutta Italia non era Roma; nè tutti i moment, di questo secolo ebbero le stesse abitudini e gli stcss ideali.
   A Firenze, patria della sacra rappresentazione, religiosa tanto da tollerare e favoi :e per tempo non breve il Savonarola, e da intitolarsi in uno de' momenti più giavi la repubblica di Cristo; a Firenze non pare che il guasto della famiglia fosse mai tanto profondo: il sentimento religioso lo aveva frenato, e ricoperto alfine d'un'onesta vernice.
   E già nel 1525, quando Nicolò Machiavel facea reciiare per la prima volta la sua Mandragora, veniva rinascendo un sentimento migliore della vita di famiglia, che s estrinsecava colla satira di ciò ehe nella famiglia contemporanea era male costituito e delle cause che parevano aver prodotto i guasti maggiori
   Il soggetto della Mandragora, a differenza di quello della Calandria, è fa-eil ; si imo ad esporre: non si tratta più qui di accidenti e scambii e pasticci, sii tratta d'una breve azione, che deriva naturalmente dai caratteri, quali il Machiavelli li ha imaginati, e nelle relazioni In cui egli ha voluto collocarli.
   Un vecchio dottor Nieia ha moglie giovane e bella e si strugge del desiderio di avere figlioli desiderio che è vivissimo anche in madonna Lucrci.ia. Ora accade che Callimaco giovane fiorentino, vissuto qualche tempo tra le dissipazioni parigine, s innamor ..eramente di lei; e prima di buttarci via, ccrehi tutti i mèpei di averne il ricambio. A questo scopo egli s unioce con Ligurio, sealtro mezzano : si finge dottore e persuade l'ignorante e bonario messer Nioia, ehe mediante una pozione d mandragora Lucrezia ingraviderà. C'è l'inconveniente, ehe ehi primo, dopo presa la pozione, si giacerà con la donna, entro otto giorni dovrà morire: ma si potrà rimediare trovando qualche ragazzaccio, la cui vita non importi un'aeca. Come si farà poi a persuadere madonna Lucrezia? c' è un mezzo solo: farla consigliare da Fra Timoteo e da madonna Sostrata, sua madre. La eosa, infatti, riesce, secondo i desiderii di Callimaco e i disegni di Ligurio: il ragazzaccio mosso nel letto di madonna è naturalmente Cai EìaodJ il quale riesce allora facilmente a guadagnarla sia eoi suo vigoroso amor giovanile, oia eoi persuaderla ehe le tante felici avventure per le quali egli era riuscito ad avvicinarla, non potevano essere accadute senza una celeste disposizione. Egli è poi naturalmente i med ;o e l'amico di casa; e leverà ai fonti il desiderato bambino. Tutti sono felici; e lo spettatore conchiude: doveva essere così!
   E perchè? perchè appunto, come dicemmo, quei dati caratteri, mess in quelle date condizioni, non poteano operare se non come ' Machiavelli ha fatto lor fare; e però appunto che l'azione deriva necessariamente da caratteri, il suo insegnamento s'impilme indelebile e vai quanto una dimostraz ,one matematica.
   E qual è codesto insegnamento? E, ehe un ma ito come Nicia, vecchio e desideroso d figliuoli, con moglie giovane e bella, necessariamente finirà nel regno di Cornovaglia, e metterà anzi ir] atto tutte le sue forze per arrivarvi, vale a dire che sarà ridicolo: è, che una moglie come Lucres a, giovine e bella, anehe se di abitudini oneste e religiose, ma educata da madre già buona compagna eome ma-
   il) T. A., I. 213.