Stai consultando: 'Storia della Letteratura Italiana nel Secolo XVI ', U.A. Canello

   

Pagina (215/343)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina      Pagina


Pagina (215/343)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina




Storia della Letteratura Italiana nel Secolo XVI

U.A. Canello
Francesco Vallardi Milano, 1880, pagine 327

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

Aderisci al progetto!

   
[Progetto OCR]




[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   la lirica amorosa.
   207
   Un desìo vago dì fama e d'onore, Un parlar saggio, grave e 'pellegrino ;
   Un sangue illustre a gli alti re vicino, Una fortuna a poche altre minore, Un'età nel suo proprio e vero jiore, Un atto onesto, mansueto e chino;
   Un viso più che il sol lucente a chiaro, Ove bellezza a grazia Amor riserra, In non mai pia vedute o udite tempre;
   Fur le catene che già mi legaro, E mi fan dolce, ed onorata guerra: E pur piaccia ad Amor che stringan sempre (i).
   Collatìno è bellissimo; ma un po'freddo di fronte agli ardori violenti della giovinetta; che si strugge e consuma:
   Chi vuol conoscer, donne, il mio signore, Miri un signor di vago e dolce aspetto, Giovane d'anni e vecchio d'intelletto, Immagin della gloria e del valore!
   Di pelo biondo e di vivo colore, Di persona alta e spazioso petto, E finalmente in ogni opra perfetto, Fuorché un poco, ohimè lassa! empio m amore (2).
   Per distrarre i pensieri amorosi, ella lascia la veneta lnguna e va fuori, sui colli, donde vede il castello di Collalto ; ma a quella vista la passione le si rinfiamma :
   Accogliete benigni, o colle, o fiume (3) . . . Quella ch'arde dal vostro alto signore . . .
   Ma, lassa! io sento che la fiamma mia, Che dovrebbe scemar, più si rinforza; E, più che altrove, qui s'ama e desia (4).
   Ed ecco che, mentre ella vive tutta per lui, egli cui stringeva più che il » desìo n di lei,
   Un desìo vago di fama e d'onore,
   sen parte alla volta di Francia per fare il soldato sotto le bandiere di Enrico IL Era la primavera:
   Or che torna la dolce primavera A tutto il mondo, a me sola s\ parte E va da noi lontana in quella parte Ov'è del sol più fredda assai la sfera (5).
   Per ben sei mesi (6) ella lo piange e desidera: invano ne attende notizie, un verso affettuoso; se ne dispera. Quand'ecco giunge alfine l'annuncio del suo prossimo ritorno:
   (1) Son. 9 (ib. 1611).
   (2) Son. 7 (16).
   (3) Il Piave .
   (4) Son. 35    (b) Son. 62 (ib. 1629).
   (6 Son. 100.