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Storia della Letteratura Italiana nel Secolo XVI

U.A. Canello
Francesco Vallardi Milano, 1880, pagine 327

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a cura di Federico Adamoli

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   la lirica guelfa.
   191
   E i passi erranti al cammin dritto gira, Da quel torto sentier, dove sei volta.
   Che se riguardi le memorie antiche, Vedrai che quei che tuoi trionfi ornaro T'han posto il giogo, e di catene avvinta.
   L'empie tue voghe a te stessa nemiche, Con gloria d'altri e con tuo duolo amaro, Misera, t'hanno a sė vii fine spinta (1).
   Mentre in pių largo e pių superbo volo L'ali sue spande e le gran forze muove Per l'italico ciel l'augel di Giove, Come re altero di tutti altri, e solo;
   Non vede accolto un rio perfido stuolo Entro il suo proprio e vero nido altrove, Ch'anc le quei di mille morti nuove E questi ingombra di spavento e duolo.
   Non vede i danni suo' nč a qual perėglio Stia la verace santa fč di Cristo, Che, colpa (e so di cui), negletta more.
   Ma tra noi volto a insanguinar Vartiglio, Per fare un breve e vergognoso acquisto, Lascio cieco il cammin vero d'onore (2).
   Laura Terracina spera pių poco dagli Italiani, e si raccomanda, misero rifugio, alla giustiz i vendicatrice d Lio:
   Padre del ciel, se mai ti mosse a sdegno L'altrui superbia e la tua propria offesa . . .
   Vedi i figli del Reno e. de l'Ibero Preda portar dei nostri ameni campi; Che, giā serv or di noi s'han preso impero. Dunque l'usato tuo furore avvampi, E moi'i n prō ai noi giusto e severo, Che solo n te speriam che tu ne scampi (3).
   Altri invece sperarono in Papa Paolo III farnese, che, procurando al figliuolo Pier Lulg il ducato di Parma e Piacenza, e destreggiandosi tra Francia ed Im pero, s proponeva di as! curarsi l'egemonia d'Italia! e ridarle tanto o quanto d'indipendenza. Aderirono alla politica dei Farnes in ispecie il Molza, Annibal Caro e Grandolfo Porr io.
   Francesco Molza (4), prima di mettersi al serv ,?io del card. Ippolito de' Medici (dal 1529 al 1533), aveva consigliato a Leon X e Francesco I, riuniti a convegno in Bologna (1516), una salda pace e alleanza, ricordando loro :
   Che il sepolcro di Cr 'sto č in man de' cani;
   e passato poi al servigio del cardinale Alessandro Farnese, tėglio di Pier Luige protonotario apostolico, il poeta č tutto intento a cantare le lodi di lui e della sua casa, destinata a rialzare l'Italia dall'abbietta servitų.
   (1) Son. 2 (ib.).
   (2) Son. 9 [ib., 562).
   (3) Son 2 (ib„ 1570). In un altro ella spera nel risorgere di Francia — Il P. I. XII, 2154, attribuisce il sonetto da noi riferito anche a Lod. Domenichi.
   (4) Modenese, nato nel 1489 e morto nel 1544.