il romanzo satirico. 3 Ti
Traiisibat Jesus per un gran villaggio Con Piero, Andrea, Giovami' e con Taddeo ; Trovan ch'un asinelio in sul rivaggio Molte pallotte del suo sterco feo. Disse attor Pietro al suo Maestro saggio: En, domine, fac hominas ex co. Surge, villane! disse Cristo allora ; E'I villan di que' stronzi saltò fora.
Ed in quel punto istesso, quanti pani Fur di letame, o d'asin o di bove Insurrexerunt totidem ^ '.Itami Per tutto il mondo a far delle sue prove; Cioè pronte a rubar aver le mani E maledire il cxel quando non piove, Esser fallaci, traditor, maligni, Di foco e forca per suoi rnerti digni.
(C. v, st. 57-8).
Di trammezzo a queste ti,/ìantà non mancano tuttavia pensieri seri ed elevati; e così sulla fine del capitolo sesto si perora la causa della libertà d'Italia, e di Milano si dice:
Quel gran Milan, ch'a tradimento e forza V'en tolto spesso dagli oltramontani Al nostro italian signore Sforza, Onde sempre con lor siamo alle mani, Facendoli lasciar d:etro la scorza Che poi mangiata son da Iv^p e cani; E ben scriver si puote sulle mura: Italia, barbarorum sapultura.
(C. vi, 55).
E perfino alle sue esagerazioni contro i fra* egli cerca di dare un morale valore dove dice :
Io dunque d'Orlandino canto poco, E molto piango dell'aitar di Cristo ;
10 fingermi pitocco muovo a gioco E del fallir de' chierici m'attristo ; Di fuor Cerere e Bacco, dentro invoco
11 mio Gesù, che faccia ornai sia visto Sott'ombra spesso del nobil vangelo Regnar Satan d'un Cherubin col pelo.
(C. VIII, m
Lo scheletro dell' Orlandino è desunto dall'ul mo libro dei Beali di Francia e consiste nella storia degli amori di Milone e Berta, della loro fuga in Italia, e della nascita e pr me imprese di Orlando a butri.
Ma l'opera capitale del Folengo è il Baldvs, lungo romanzo in venticinque canti di esametri maccheronici. Esanimiamone un po' la testura.
In una festa che si fa a Parigi, Baldoviaa, figlia del re, s nnamora del cavalior Guidone, discendente di Rinaldo. I due amanti fuggono in Ital. i, passano da Mantova, e vengono a fermarsi a Cipada in casa di Berto, onesto villano, che geùerosamente li aecog ie. Guido pensa di lasciar qui la sua donna già incinta