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Storia della Letteratura Italiana nel Secolo XVI

U.A. Canello
Francesco Vallardi Milano, 1880, pagine 327

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a cura di Federico Adamoli

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   168
   capitolo v.
   Venner concordi ai maritali effetti. Di preti e di riti religiosi non si tocca; ma non importa:
   di propria man Venere bella
   Congiunse in un Rinaldo e la donzella.
   (G. xii, st. 88).
   Alla storia di Rinaldo e di Clarice, s'intreccia quella, lasciata in sospeso, degli amori di Florindo per Olinda, regina di Castigha.
   Mentre in quest romanzi si tratteggiava la famiglia in formaz ne, altri con minore fortuna si provarono anche a dare il quadro della famiglia costituita. E mentre Nicolò degli Agostini verseggiava Lo Innamoramento d< Lancillotto e d'i Ginevra in tre libri (Venezia, 1526-31), e un anonimo scriveva l'Innamoramento di M. Tristano e di madonna Isotta (senza luogo ne data), soggetto preso di nuovo a trattare più tardi da E. da Valvasone (I quattro primi libri del Lancillotto ,• Venezia, 1580), tutte composizioni di poco valore, nelle quali si tentava di sfondare una porta ormai aperta, di negare Ja validità di ciò che era nella leggo senza essere nella natura, L. Alamanni si accinse a rifare in buone stanze toscane il romanzo francese di Guiron le courtois, in cui si tenta una pi ima idealizzazione dei diritti e dei doveri matrimoniali.
   ni gradito e curioso per noi il notare che l'Italia, della cu corruzione si è fatto tanto parlare in antico e di recente, abbia mostrato fin dal trcccnto una speciale predilez'One per la favola, nata in Francia, di Girone il cortese„ Di questo romanzo s,i hanno due saggi di versione o di rifacimenti che volevano farne gustare agi' Italiani il più bello degli episodi, la storia dell'amore di Febusso per la crudele Albiera (1); vale a dire una storia amorosa sul tipo appunto del Fi-locopo, dell'Amadigi e del Rinaldo.
   L'Alamanni, facendo tagli opportuni al romanzo francese, e rabberciandone la conclusione, in modo che la favola acquistasse una certa unità, e aggiungendo di suo certe desci zioni e quas. tutti i discorsi (diremo così) psicologici, con cui x personaggi de' romana' cavallereschi usano far sapere al colto pubblico i loro sentimenti , è riuscito a mettere insieme una composizione freddina, ma tollerabile pur sempre.
   Vi si narra di due fidissimi amici Girone l cortese e Danatno il rosso, il primo de' quali tiene con sè una damigella^ mentre il secondo è legato in matrimonio colla dama di Maloaltoi Girone capita al castello dell'amico; e l'inclina-z.'>ne già antica della donna per lu s' aumenta, di 'enta irrefrenabile. Girone resi te a tutte le lus nghe : egi pensa in „pec e agii obbl'ghi che ha coli'amico. Ma avviene .1 caso che, dopo aver sent ;o da alti' innamorat le iodi della donna, e dopo averla liberata dalle man: altrui, egli il trovi solo con lei in mezzo al bosco, sul margino d'un ruscello. La donna coglie momento opportuno; e rinnova le sue lu 'nghe: e Girone sta per cedere; ma poi gli viene sott'occhio il motto che stava inciso sulla sua spada:
   Lealtà reca honor, vittoria et fama ;
   Falsitade hontcì et duol dona a ciascuno (2);
   (C. v, st. lì ')).
   (1) Vedi P. Rajna, Le fonti del Furioso, p. 105-6.
   (2) Questo motto nel romanzo francese suona: « Loyanlté passe tout et faulcetc se honnit tout et decoit tous horames delans qui elle se lieberge ». V. Dunlop-Liebrecht, Gesch. der P/ osa-dicht.j pag, 474a.