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Storia della Letteratura Italiana nel Secolo XVI

U.A. Canello
Francesco Vallardi Milano, 1880, pagine 327

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   capitolo iii.
   E eon eomjjiaeenza si ricorda nella Conquistata ehe il normanno Ruggero, uno dei discendenti di Riccardo, prenderà il titolo di re d'Italia.
   ai re s'appella D'Italia, e doma poi gente rubella.
   (xxr, 46).
   Ma, mentre nella Liberata spirava un'aria schiettamente antimperiale, qui sono frequenti i gloriosi ricordi di Carlo Magno, la cui opera è continuata dai Croeiati; e abbondanti sono le lodi di Casa d'Austria e dell' impero (1), però ehe si consideri come braccio destro e fedele del papato. Anzi gli stessi re normanni si esultano, più che altro, per aver prestato mano forte ai papi e per averne riconosciuta la supremazia. Così Lueia, dopo aver ricordato a Rieeardo le benemerenze di Roberto il Guiscardo e di Ruggero, che,
   Pentito di vittoria alta e superba,
   (XXI, 4(3).
   si atterra dinanzi a papa Onorio e ne ha titolo di re, soggiunge
   Ecco le imprese eccelse, Ecco de' tuoi Z'armi pietose e l'arte: Prender da Cr'sto il giogo, e imporlo agli empi, Salvare i-pastor sacri, e i sacri tempi.
   (xxi, 48).
   E questo eómpito sembra al poeta sìa stato trasmesso, per le due Costanze, all'Aragona, e quindi ai potenti dinasti Austro-ispani. Ricordata, infatti, la ti sta dominazione degli Angioini, egli fa parlare di Carlo V eosh
   Ma s'altro calle il ciel non mostra aperto Di Carlo invitto al glorioso impero, E del figliuol, che merto aggiunge a merto Regnando in questo e'n quell'altro emisfero; Quanto in gran tempo Italia avrà sofferto Dal Tedesco, dal Franco, e dall'Ibero, Piace con tal mercedey o Re superno, Che sol concedi all'alme il regno eterno.
   (xxi, 51).
   Il poeta eanta adunque lo armi pietose, c pietose gli sembrano quelle che stanno pronte ai servigi della Chiesa, eustode dell'idea enstiana; e però egli esalta i Gmscardi e Carlo V e Filippo II; e spende un lungo tratto del poema a ricordare la battaglia di Lepanto, in cui ego vedeva effettuars il suo grande ideale politieo, di quasi tutta Europa riunita por .npulso della Chiesa nella lotta contro gl'Infedéli.
   Così, mentre nella Liberata s faeeva sentire un po' di, opposizione all'Impero e spirava un'aura sehiettamente guelfa, qui invece, pur mettendo^ in maggior rilievo il carattere nazionale del poema, ]i suo spinto s. fa più sehiettamente religioso, e aeeoglie anche l'Impero come strumento del poter religioso.
   Ma un'altra e ben più notevole deferenza distingue la Conquistata dalla Liberata ; diiferenza ehe ha tratto non più alla 1 ita pubbliea ma alla privata.
   (1) C. XX, st. 100 e segg.