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Storia della Letteratura Italiana nel Secolo XVI

U.A. Canello
Francesco Vallardi Milano, 1880, pagine 327

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a cura di Federico Adamoli

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   le li le GERUSALEMMI.
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   rata, mentre probabilmente fu omesso un nuovo verso della Conquistata che doveva occupare il quinto luogo della stanza.
   Comunque, o la colpa sia tutta del poeta che non avea nč pace nč salute per lavorare con attenzione, o la si debba dividere coll'editore; certo č che in generalo le parti nuove della Conquistata sono dure e stentate nella dicitura; e pių d'una volta confuse e inintelligibili, (ili esempė soccorreranno ad ogni attento lettore.
   Il nostro studio della Conquistata non sarebbe compiuto, se dopo averne esaminato la favola e lo stile, raffrontati alla favola e allo stile della Liberata, non soggiungessimo alcune osservazioni sullo spirito e sulle tendenze specifiche del secondo poema, messo a riscontro del primo.
   Il mondo poetico rappresentato dalla Conquistata č, nei tratti generab, quello stesso della Liberata. Ma, considerato pių da vicino, esso mostra pure alcune sue peculiaritā degnissime di nota. Abbiamo anche qui l'Europa riunita specialmente per virtų del sentimento religioso in una impresa comune. Ma in questo gran quadro, l'Italia ha una parte pių importante e pių spiccata che essa non avesse nel primo: i Normanni, e in particolare i Normanni d'Italia, sono l'elemento dominante dei crociati. E d'Italia e d'Italiani si parla di continuo, quasi con ostentazione, nella Conquistata, anche lā dove nulla se ne diceva nel testo primitivo.
   Nella Liberata, infatti, Goffredo dice a Tancredi che Si accingeva a combattere contro Argante :
   Vanne (a lui disse); a te l'uscir non vieto; E reprimi il furor di quel fellone.
   (vi, 25).
   Nella Conquistata, egli dice invece :
   Vanne (a lui disse); a te l'uscir non vieto, Gloria cZ'ltalia e del valor normando.
   (VII, 28).
   Nella Liberata, Tancredi ricorda a Rinaldo i torti di Baldovino:
   Avendo io preso di Cilicia il regno, E l'insegne spiegatevi di Cristo, Baldovin sopraggiunse, e con indegno Modo occupollo, e ne fé'vile acquisto.
   (v, 48).
   Nella Conquistata, invece, egli dice:
   Avendo noi presa Cilicia e doma E l'insegne spiegate in lei di Coisto E scossa a' fidi suoi l'indegna soma, Baldovino usurpō quel miovo acquisto E privō delle spoglie Italia e Roma.
   (VI, 78).
   Nella Liberata, Clorinda,
   Mentre ragiona a' suoi, non lunge scorse Un Franco stuolo addur rustiche prede ;
   (ni, 14).
   nella Conquistata invece, ella,
   Mentre ragiona a' suoi, non lunge vede Gl' Italici condur prigioni e prede.
   (iv, 23).
   Canello. 2j