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capitolo iii.
presa riesce; ma Clorinda è perseguita da Tancredi, che la riconosce solo dopo averla uccisa. Egli lungamente la piange. In città ne piange Arsete, il fido eunuco, mentre Argante ne promette vendetta (1).
C. XVI. Per compiere l'opera di Argante e Clorinda, lsmcno incanta la selva che invano i Cristiani tentano di abbattere. E mentr' essi si trovano così nelle angustie più gravi, ceco che una colomba messaggiera, caduta in grembo a Goffredo, annuncia che fra quindici giorni gli Egizi saranno sotto Gerusalemme, Ya-frino è mandato ad esplorare il vero (2).
C, XYII. Rassegna delle forze egiziane, che il califfo affida ad Emireno. Armida non v'è; ed è sos+ituita da una insignificante donna di Seleucia. Yafrìno, di ritorno, può dire cose non liete dell'oste di Egitto; sa tra l'altro d'una congiura tra i seguaci del Veglio della montagna per uccidere a tradimento Goffredo. Per colmare la costernazione dei Cristiani, giunge la nuova che Gioppe e la flotta chc di là forniva ai Crociati viveri e sicura speranza di ritorno, è gravemente minacciata da Argante, il quale, impaziente delle lungaggini dell' assedio, vi ha portata la guerra. 1 due Roberti deliberano di accorrere in soccorso delle navi, per assicurarsi n ogni caso il ritorno. Qui disperatamente s combatte tra Argante e Roberto il normanno, che stretto da ogni banda, pensa di abbandonare le navi c di ritirarsi nella rocca di Gioppc. Respirano un momento i Cristi,* ,ni, allorché Roberto il fiammingo colpisce in pieno petto Argante con un macigno; ma il demone Nettunio ben presto lo rimanda guarito alla battaglia ; e insieme suscta una tempesta, e col tridente atterra una parte del muro che difendeva le navi, una delle quali ò incendiata da Argante. Il chiarore delle fiamme è scorto da Riccardo, chc ò là sul Libano, in attesa delle navi che la madre Lucia gli doveva mandare, e delle armi promesscgl dal Mago. Egli vorrebbe accorrere in soccorso de' suoi; ma glielo vieta la solenne promessa fatta a Filaliòeo. Rupcrto d'Ansa chiede ed ottiene di andare in sua voce, conducendo seco un rinforzo che allora allora giungeva da Laodicca, Arriva a tempo per spegnere l'incendio delle navi e scortare i Cristiani dentro la gran torre di ioppe. E benché Riccardo gli avesse raccomandato di contentarsi della difesa, egli va da Gioppe sotto Gerusalemme per proseguir la vittoria (3).
L'oste egiziana giungeva intanto sotto Gerusalemme, c s'accampava lungo il Cedron. Il bisogno d' acqua obbliga i Cr stiani, contro il divieto di Goffredo, ad attaccar battaglia, e sono disfatti da Adrasto. Lo sgomento è grande; e già qualcuno propone di ritirarsi alla volta di Antiochia. Ma Ruperto vuol ritentare le sorti delle armi, e liberare 1' accesso al torrente. Ottiene di vestire le armi di Riccardo; e impegna la battaglia. Si scontra con Amoralto, figlio di Solimano, e cade: a grande stento i Cris 'ani possono salvare il suo corpo. Alla mancanza d'acqua, per essere il Cedron guardato dai nemici, s'aggiunge in questo estremo la siccità (4).
C. XX. Ma Dio alfine ha pietà de' suoi, e manda a Goffredo una visione piena di buoni presagi (5).
C. XXI. Egli raccoglie i suoi, e loro la narra. Il vecchio Giovanni propone sì mandi a chiamare Riccardo; e, per ordine di Goffredo, partono tre mcssaggicri. Questi avea già sentito della morte di Ruperto; e ascoltava ora i conforti della madre Luci t Tetide novella), che alfine era giunta con grande rinforzo d'armat\ L'invn;o di Goffredo è subito accettato, anche per poter vendicare l'amico. Giunto
(1) È il XIt della Liberata.
(2) Corrisponde dapprima alle st. 1-52 del C. XIII della Liberata, poi in parte è nuovo o rinnovato, e in parco ripete lt st. 49-53 e 56-00 del C. XVI1I.
(3) La prima parte (lei canto risponde alle st. 1-44 del C. XVI della Liberata, e poi vagamente alle st. 57-66 del XIX. Tutto il resto (l'azione sotto Gioppe) è nuovo.
(4) Sul principio questo canto s'accorda col principio del C. XX della Liberata; poi è tutto nuovo, fino alla descrizione della siccità, dove si riproducono le st. 53-80 del C. XIII della Liberata.
(5) E un ampliamento dell'esordio del C. XIV della Liberata.