Stai consultando: 'Storia della Letteratura Italiana nel Secolo XVI ', U.A. Canello

   

Pagina (155/343)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina      Pagina


Pagina (155/343)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina




Storia della Letteratura Italiana nel Secolo XVI

U.A. Canello
Francesco Vallardi Milano, 1880, pagine 327

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

Aderisci al progetto!

   
[Progetto OCR]




[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   le li le GERUSALEMMI.
   147
   C. XL Solimano, elie fuggiva alla volta d'Egitto, e rianimato da Ismeno e condotto dentro Gerusalemme, dov'è anche il figlio di lui Amoralto. Intanto Goffredo interroga i campioni d'Armida sulle loro vicende ; e poiché dal loro racconto risulta chc Riecardo vive (e Pietro solennemente lo conferma), sorge in tutti desiderio di lui: e Ruperto d'Ansa chiede il permesso d'andarne in traccia. Ma Goffredo, con un misto di compiacenza per la riportata vittoria e di gelosia per il lodato eampione, risponde:
   Nè Riccardo scacciai, nè te ritegno . . . Tu puoi seguirlo in questo o in altro regno. Qui.può restar, chi vuole oprar la spada Quando sia d uopo, e d'obbedir gli o.ggrada.
   {St. 101).
   E sfoga poi il malumore co'fidi Lutaldo ed Unehcro, ai quali rieorda d'aver sostenuto da solo sinora il maggior peso della spedizione:
   Alla qual s' io non basto, s timor n'aggio, Senza errante guerriero, o preso o morto, Gloria (il conosco) non è intiera o salda.
   (St. 103).
   Ricorda le predizior della madre, che gli avea promesso la eorona regale, ma insieme una morte precoce; e si lamenta ironicamente d'avere il bisogno
   per morir, d'altrui soccorso.
   (St. 106).
   E fidueioso in sè stesso e nell'aiuto di Dio, dispone i preparativi per un assalto generale della città (1).
   C. XII. Ma Ruperto d'Ansa, eoi danese Araldo, se ne va in traccia di Rie-cardo; a Genezaret ineontrano il vecchio mago Filalitco (amante della ver tà) che prima mostra loro tutti i segreti della natura, e l'inferno ed 1 cielo, e conta poi loro le venture di Riccardo, che ora se ne stava in un palazzo sul Libano vicino, dove l'innamorata Armida gelosamente lo eustodiva. Il giorno appresso il mago conduce i due fino ai pied del monte; e insegna loro il modo di liberare il campione. Esr infatti cominciano col vincere felicemente i primi ostacol (2).
   C. XIII. Riccardo alfine e liberato; e la disperata Armida è eostretta a distruggere il proprio castello ineantato, ed è poi legata con catena indestruttilde (quella della ragione, che frena il senso). Il liberato eamp one sta a attesa degli avvenimenti (3).
   C. XIV. In questo frattempo, Goffredo, fatte religiose processioni sull'Oliveto per impetrar la vittoria, ordina l'assalto. Gl'Infedeli si dispongono alla difesa; e le loro donne, condotte da Funebria e da Lugeria, madre e sposa di Argante, vanno a pregare nel tempio. Durante l'assalto, Clorinda ferisce Goffredo di saetta; e i Cristiani indietreggiano. Goffredo, miracolosamente guarito, rinnova la battaglia; ma la notte sopraggiunge; e si tenta, ma invano, di ritirare una gran mae-china da assedio (4).
   C. XV. Clorinda ed Argante vogliono.uscir quella notte per ineendiarla. L'im-
   (1) Corrisponde a] c. X della Liberata ; ma se ne stacca specialmente nell'ultima parte, dove sono omesse le profezie di Piero, e s'aggiunge la richiesta di Ruperto d'andar in traccia di Riccardo.
   (2) Corrisponde, con qualche modificazione e omissione e aggiunta, ai canti XIV e XV della Liberata.
   (3) S'accorda col XVI della Liberata.
   (1) È press'a poco l'XI della Liberata.