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Storia della Letteratura Italiana nel Secolo XVI

U.A. Canello
Francesco Vallardi Milano, 1880, pagine 327

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a cura di Federico Adamoli

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   le li le GERUSALEMMI.
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   Chi legge questo poema, spezialmente a riscontro del Furioso o dell' luna-morato, ne riporta l'idea che l'unità sua sia così salda e perspicua, che più non si potrebbe desiderare. Eppure il Tasso e i suoi critici ebbero degli scrupoli non lievi su questo punto ; fonte de quai- era specialmente un inesatto raffronto all'omerica Iliade. Credeva il Tasso che il poeta dell' Iliade avesse propriamente voluto cantare, non la guerra di Troia, nel qual caso il suo poema non avrebbe nè un principio nè un fine, ma simoenB.Vira d'Achille, la cui origine, svolgimento e fine il poeta ci narra d tesamente ne' suoi versi. Ora l'Iliade, intesa a questo modo, non solo ha unità d'azione, l'ira; essa ha anche unità di persona, ha un solo e vero eroe, che importi allo svolgimento dell'azione, Achille (1). L'ur.tà della Gerusalemme consisteva nveee (nel pensiero del Tasso) noli' unicità dell'azione comune ai cavalieri crtstiani, la presa di Gerusalemme ; e però ver va ad avere solo un'unità di uno in molti (2 ; e questa unità p.i uno in molti egli procurava di difendere con una sua interpretazione arcifieLosa di un passo della Poetica aristotelica.
   Per noi l'unità della Gerusalemme consiste .nveee nel nesso necessario fra le desid;3 amorose di Rinaldo, Tancredi e degli altri cavalieri, e il procedimento didla guerra contro Gerusalemme. La partenza dei cinquanta venturieri con Armida, e la prigionia di Tancredi e la lontananza di Rinaldo mettono in grave pericolo l campo cristiano assal'to al tempo stesso dagli Arabi e dagli assediati^ così com3 ritorno de' cinquanta con Tancredi, liberati per opera di Rinaldo, ristora le sorti de' Cristiani, senza tuttavia decidere della guerra (3). Solo quando l'eroe principale è sottratto agl 'acanti d'Armida, sono rotti gl'incanti della selva e bi possono far quindi nuove macchine a danno della c'ttà; e per opera in '.specie di Rinaldo è disfatta la terribile oste d'Egitto.
   Giudicata da questo nostro punto di 1 sta, l'unità della Gerusalemme appare men bene ordinata che non potesse sembrare a prima g'.unta. Infelice, in specie, si scorge l'accumularsi degli impediment al buon cs .to dell'impresa cristiana. Così, per esemj o, la siccità viene terribile e pare deva mettere il colmo ai mali dei Crociati; ma cessa poi per le preghiere di Goffredo, mentre persistono le altre difiicoltà della selva incantata, eee. E a quale scopo mai si fa ritornare il fatale Rinaldo? Per togliere gl'incan i a una selva! Ma Pietro l'eremita pareva personaggio molto più adatto a questo ufticio; chè non si è mai saputo avere gli eroi l'arte di esorcizzare, so non colla spada. E quel Dio, che avea fatta cessare la siceità, e altre volte avea imposto ai demoni di cessare le offese contro i Cristiani, non avrebbe egli più opportunamente potuto intervenire questa volta, e riserbire il valore di Rinaldo a rompere, non già degl' incanti, ma le schiere nemiche ?
   Noi avevamo formulato nella nostra mente questi 3ap. d'accusa, prima di esaminare davv jino la Gerusalemme conquistata; e ci siamo compiaciuti non poco quando vedemmo che il Tasso stesso aveva sentito le discrepanze e le inconvenienza che avevano offeso noi; e, come vedremo, s'era provato di rimediarvi.
   Esaminata la struttura e lo spirito della Gerusalemme, ci restano a risolvere due altre questioni di diverso valore:
   In che connessi jne sta la Gerusalemme colle epopee che l'avevano preceduta ?
   In che connessione sta essa con l'età sua?
   (1) Vedi i Discorsi sul poema epico; lib. Ili (v. I, p. 80 delle Opere complete, Venezia, 1S33).
   (2) Lettere, I, 89; e il Giudizio.
   (3) Ai censori della Gerusalemme pareva giustamente che fosse eccessivo il far volgere in tuga gli Arab per sola opera dei pochi Cristiani rimasti nel campo. Il Tasso senti la necessità di mettere in migliore evidenza quanto per la vittoria facessero i cinquanta reduci (Lettere, I, 82 e segg.). Ma purfj anche nel contesto attuale del poema sembra ch'cssi giungano quasi ad opera compiuta.